Choruses – Il Trovatore – Verdi

CHORUSES – IL TROVATORE

Libretto by Salvatore Cammarano for Giuseppe Verdi

 

 

 

 

Album price: 4,00

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PARTE I

SCENA 1

FAMILIARI Gelosia, le fiere
serpi gli avventa in petto!
FAMILIARI Palpèbre il sonno a discacciar, la vera
storia ci narra di Garzia, germano
al nostro Conte.
ARMIGERI Noi pure.
FAMILIARI Udite, udite.
CORO Chi? Favella! Chi mai?
CORO Giusto quei petti sdegno commosse.
L’insana vecchia lo provocò.
CORO Ah scellerata! Oh donna infame!
Del par m’investe odio ed orror.
ALCUNI
E il padre?
ARMIGERI E di colei non s’ebbe
contezza mai?
FAMILIARI Ma ravvisarla potresti?
ARMIGERI Sarebbe
tempo presso la madre
all’inferno spedirla.
CORO È vero! È ver!
ALCUNI Sull’orlo dei tetti alcun l’ha veduta!
ALTRI In upupa o strige talora si muta!
ALTRI In corvo tal’altra, più spesso in civetta,
sull’alba fuggente al par di saetta!
TUTTI Ah, sia maledetta la strega infernal!

PARTE II

SCENA 1

ZINGARI Vedi! Le fosche notturne spoglie
de’ cieli sveste l’immensa volta.
Sembra una vedova che alfin si toglie
i bruni panni ond’era involta.
All’opra! all’opra! Dagli, martella.
Chi del gitano i giorni abbella?
La zingarella!
UOMINI Versami un tratto, lena e coraggio
il corpo e l’anima traggon dal bere.
TUTTI Oh guarda, guarda! Del sole un raggio
brilla più vivido nel mio bicchiere.
ZINGARI Mesta è la tua canzon!
VECCHIO ZINGARO Compagni, avanza il giorno.
A procacciarci un pan, su, su scendiamo
per le propinque ville.
UOMINI Andiamo.
DONNE Andiamo.
TUTTI Chi del gitano i giorni abbella?
La zingarella!
All’opra, all’opra! Dagli, martella.
Quale a noi splende propizia stella?
La zingarella!

SCENA 3

CORO DI RELIGIOSE Ah, se l’error t’ingombra,
o figlia d’Eva, i rai,
presso a morir, vedrai
che un’ombra, un sogno fu.
Anzi del sogno un’ombra
la speme di quaggiù!
Vieni, e t’asconda il velo
ad ogni sguardo umano,
aura, o pensier mondano
qui vivo più non è.
Al ciel ti volgi e il cielo
si schiuderà per te.

PARTE IV

SCENA 1

VOCI INTERNE Miserere d’un’alma già vicina
alla partenza che non ha ritorno.
Miserere di lei, bontà divina,
preda non sia dell’infernal soggiorno.