SCHAUNARD – La Bohème – Puccini

SCHAUNARD

LA BOHÈME
Libretto by Giuseppe Giacosa, Luigi Illica for Giacomo Puccini

 

 

 

 

 

La Banca di Francia
per voi si sbilancia.
Sei sordo?… Sei lippo?
Quest’uomo chi è?
Sta Luigi Filippo ai nostri pie’
Or vi dirò: quest’oro, o meglio argento,
ha la sua brava storia…
Un inglese… un signor… lord o milord
che sia, voleva un musicista…
Io? volo!
E mi presento.
M’accetta – gli domando…
A quando le lezioni?…
Risponde: «Incominciam!
Guardare!» (e un pappagallo m’addita al primo piano),
poi soggiunge: «Voi suonare
finché quello morire!»
E fu così:
Suonai tre lunghi dì…
Allora usai l’incanto
di mia presenza bella…
Affascinai l’ancella…
Gli propinai prezzemolo!…
Lorito allargò l’ali,
Lorito il becco aprì,
da Socrate morì!
Che il diavolo vi porti tutti quanti!
Ed or che fate?
No! Queste cibarie
sono la salmeria
pei dì futuri
tenebrosi, oscuri.
Pranzare in casa
il dì della vigilia
mentre il Quartier Latino le sue vie
addobba di salsicce e leccornie?
Quando un olezzo di frittelle imbalsama
le vecchie strade?
Là le ragazze cantano contente
ed han per eco ognuna uno studente!
Un po’ di religione, o miei signori:
si beva in casa, ma si pranzi fuori.
ENTRA BENOÎT
Uscio sul muso.
È chiuso.
Sola!
Segga.
Ancora un sorso.
Alla sua salute!
Sei pazzo?
Briccone!
Ei gongolava arzuto e pettorillo.
Orror!
Fuor!
È la morale offesa che vi scaccia!
Silenzio!
Via signore! Via di qua!
… e buona sera a Vostra signoria.
ESCE BENOÎT
Al Quartiere Latino ci attende Momus.
Dividiamo il bottino!
Dividiam!
Andiamo.
Taglia corta la coda al tuo Castoro!
Maledetto portier!
SULLA STRADA
Ehi, Rodolfo!
Accidenti
al pigro!
Sentirai le tue.
Momus, Momus, Momus,
zitti e discreti andiamocene via.
Momus, Momus, Momus, il poeta
trovò la poesia.

 

Falso questo Re!
Pipa e corno quant’è?
Fra spintoni e testate accorrendo
affretta la folla e si diletta
nel provar gioie matte… insoddisfatte…
Uomo onesto!
Rodolfo?
Ed io, quando mi sazio,
vo’ abbondanza di spazio…
NEL CAFFÈ
Lesto!
«Ingrediat si necessit»
Cervo arrosto!
Vin del Reno!
Aragosta senza crosta!
E gran sfarzo. C’è una dama!
Esperto professore…
… tanto che sembra ver ciò ch’egli esprime!…
Allegri, e un toast!…
Beviam!
Musetta!
ENTRA MUSETTA
Quel brutto coso
mi par che sudi!
Il vino è prelibato.
La commedia è stupenda!
Essa all’un parla
perché l’altro intenda.
Ah, Marcello cederà!
Trovan dolce al pari il laccio…
(Quel bravaccio a momenti cederà!
Stupenda è la commedia!
Marcello cederà!)
Se tal vaga persona,
ti trattasse a tu per tu,
la tua scienza brontolona
manderesti a Belzebù!
La commedia è stupenda!
Siamo all’ultima scena!
Il conto?
Così presto?
Vediam!
Fuori il danaro!
Colline, Rodolfo e tu
Marcel?
Come?
Come? Non ce n’è più?
Ma il mio tesoro ov’è?
Paga il signor!
E dove s’è seduto
ritrovi il mio saluto!
SULLA STRADA – LA RITIRATA
Quella folla serrata
Lesti, lesti, lesti!
Viva Musetta!
Cuor birichin!
Gloria ed onor,
onor e gloria
del quartier latin!

 

Eccoci.
… salata.
Or lo sciampagna
mettiamo in ghiaccio.
Grazie, m’impingua.
Stasera ho un ballo.
Porgimi il nappo.
Mi sia permesso al nobile consesso…
M’ispira irresistibile
l’estro della romanza!…
Azione coreografica
allora?…
con musica vocale!
Fandango.
Prima c’è il Rondò.
Che modi da lacchè!
Pronti.
Assaggia.
Il tuo sangue io voglio ber.
Apprestate una barella.
ENTRANO MUSETTA E MIMÌ
Noi accostiam
quel lettuccio.
Fra mezz’ora è morta!
Filosofo, ragioni!
È ver!… Vo via!
Che avvien?
Marcello, è spirata…