Puccini – La Bohème

LA BOHÈME

Music: Giacomo Puccini
Libretto: Giuseppe Giacosa, Luigi Illica
First performance: Turin, 1896
Consulted source: Printed Libretto, Ricordi, 1896
Consulted copy: Firenze Biblioteca Nazionale Centrale
Image: Jean Béraud, Les buveurs d’absinthe, 1908

 

 

 

QUADRO I
Marcello, Rodolfo, Colline
MARCELLO
Questo Mar Rosso – mi ammollisce e assidera
come se addosso – mi piovesse in stille.
Per vendicarmi, affogo un Faraon!
Che fai?
RODOLFO
Nei cieli bigi
guardo fumar dai mille
comignoli Parigi,
e penso a quel poltrone
di un vecchio caminetto ingannatore
che vive in ozio come un gran signore.
MARCELLO
Le sue rendite oneste
da un pezzo non riceve.
RODOLFO
Quelle sciocche foreste
che fan sotto la neve?
MARCELLO
Rodolfo, io voglio dirti un mio pensier profondo:
ho un freddo cane.
RODOLFO
Ed io, Marcel, non ti nascondo
che non credo al sudore della fronte.
MARCELLO
Ho diacciate
le dita quasi ancora le tenessi immollate
giù in quella gran ghiacciaia che è il cuore di Musetta…
RODOLFO
L’amore è un caminetto che sciupa troppo…
MARCELLO
… e in fretta!
RODOLFO
dove l’uomo è fascina
MARCELLO
e la donna è l’alare…
RODOLFO
l’una brucia in un soffio…
MARCELLO
… e l’altro sta a guardare.
RODOLFO
Ma intanto qui si gela…
MARCELLO
e si muore d’inedia!
RODOLFO
Fuoco ci vuole…
MARCELLO
Aspetta… sacrifichiam la sedia!
RODOLFO
Eureka!
MARCELLO
Trovasti?
RODOLFO
Sì. Aguzza
l’ingegno. L’idea vampi in fiamma.
MARCELLO
Bruciamo il Mar Rosso?
RODOLFO
No. Puzza
la tela dipinta. Il mio dramma,
I’ardente mio dramma ci scaldi.
MARCELLO
Vuoi leggerlo forse? Mi geli.
RODOLFO
No, in cener la carta si sfaldi
e l’estro rivoli ai suoi cieli.
Al secol gran danno minaccia…
E Roma in periglio…
MARCELLO
Gran cor!
RODOLFO
A te l’atto primo.
MARCELLO
Qua.
RODOLFO
Straccia.
MARCELLO
Accendi.
RODOLFO, MARCELLO
Che lieto baglior.
COLLINE
Già dell’Apocalisse appariscono i segni.
In giorno di vigilia non si accettano pegni!
Una fiammata!
RODOLFO
Zitto, si dà il mio dramma.
MARCELLO
… al fuoco.
COLLINE
Lo trovo scintillante.
RODOLFO
Vivo.
COLLINE
Ma dura poco.
RODOLFO
La brevità, gran pregio.
COLLINE
Autore, a me la sedia.
MARCELLO
Presto. Questi intermezzi fan morire d’inedia.
RODOLFO
Atto secondo.
MARCELLO
Non far sussurro.
COLLINE
Pensier profondo!
MARCELLO
Giusto color!
RODOLFO
In quell’azzurro – guizzo languente
sfuma un’ardente – scena d’amor.
COLLINE
Scoppietta un foglio.
MARCELLO
Là c’eran baci!
RODOLFO
Tre atti or voglio – d’un colpo udir.
COLLINE
Tal degli audaci – I’idea s’integra.
TUTTI
Bello in allegra – vampa svanir.
MARCELLO
Oh, Dio… già s’abbassa la fiamma.
COLLINE
Che vano, che fragile dramma!
MARCELLO
Già scricchiola, increspasi, muore.
COLLINE, MARCELLO
Abbasso, abbasso l’autore.
RODOLFO
Legna!
MARCELLO
Sigari!
COLLINE
Bordò!
TUTTI
Le dovizie d’una fiera
il destin ci destinò.
Entra Schaunard
SCHAUNARD
La Banca di Francia
per voi si sbilancia.
COLLINE
Raccatta, raccatta!
MARCELLO
Son pezzi di latta!…
SCHAUNARD
Sei sordo?… Sei lippo?
Quest’uomo chi è?
RODOLFO
Luigi Filippo!
M’inchino al mio Re!
TUTTI
Sta Luigi Filippo ai nostri pie’
SCHAUNARD
Or vi dirò: quest’oro, o meglio argento,
ha la sua brava storia…
MARCELLO
Riscaldiamo
il camino!
COLLINE
Tanto freddo ha sofferto.
SCHAUNARD
Un inglese… un signor… lord o milord
che sia, voleva un musicista…
Io? volo!
E mi presento.
M’accetta – gli domando…
A quando le lezioni?…
Risponde: «Incominciam!
Guardare!» (e un pappagallo m’addita al primo piano),
poi soggiunge: «Voi suonare
finché quello morire!»
E fu così:
Suonai tre lunghi dì…
Allora usai l’incanto
di mia presenza bella…
Affascinai l’ancella…
Gli propinai prezzemolo!…
Lorito allargò l’ali,
Lorito il becco aprì,
da Socrate morì!
RODOLFO
L’esca dov’è?
COLLINE
Là.
MARCELLO
Qua.
COLLINE
Arrosto freddo!
MARCELLO
Pasticcio dolce!
RODOLFO
Fulgida folgori la sala splendida.
MARCELLO
Or le candele!
COLLINE
Pasticcio dolce!
MARCELLO
Mangiar senza tovaglia?
RODOLFO
Un’idea…
COLLINE, MARCELLO
Il «Costituzional!»
RODOLFO
Ottima carta…
Si mangia e si divora un’appendice!
COLLINE
Chi?!
SCHAUNARD
Che il diavolo vi porti tutti quanti!
Ed or che fate?
No! Queste cibarie
sono la salmeria
pei dì futuri
tenebrosi, oscuri.
Pranzare in casa
il dì della vigilia
mentre il Quartier Latino le sue vie
addobba di salsicce e leccornie?
Quando un olezzo di frittelle imbalsama
le vecchie strade?
Là le ragazze cantano contente
ed han per eco ognuna uno studente!
Un po’ di religione, o miei signori:
si beva in casa, ma si pranzi fuori.
MARCELLO, RODOLFO, COLLINE
La vigilia di Natal!
Entra Benoît
BENOÎT
Si può?
MARCELLO
Chi è là?
BENOÎT
Benoît!
MARCELLO
Il padrone di casa!
SCHAUNARD
Uscio sul muso.
COLLINE
Non c’è nessuno.
SCHAUNARD
È chiuso.
BENOÎT
Una parola.
SCHAUNARD
Sola!
BENOÎT
Affitto!
MARCELLO
Olà!
Date una sedia.
RODOLFO
Presto.
BENOÎT
Non occorre. Vorrei…
SCHAUNARD
Segga.
MARCELLO
Vuol bere?
BENOÎT
Grazie.
RODOLFO, COLLINE
Tocchiamo.
BENOÎT
Questo
è l’ultimo trimestre.
MARCELLO
Ne ho piacere.
BENOÎT
E quindi…
SCHAUNARD
Ancora un sorso.
BENOÎT
Grazie.
SCHAUNARD, COLLINE, MARCELLO, RODOLFO
Alla sua salute!
BENOÎT
A Lei ne vengo
perché il trimestre scorso
mi promise…
MARCELLO
Promisi ed or mantengo.
RODOLFO
Che fai?
SCHAUNARD
Sei pazzo?
MARCELLO
Ha visto? Or via,
resti un momento in nostra compagnia.
Dica: quant’anni ha,
caro signor Benoît?
BENOÎT
Gli anni?… Per carità!
RODOLFO
Su e giù la nostra età.
BENOÎT
Di più, molto di più.
COLLINE
Ha detto su e giù.
MARCELLO
L’altra sera al Mabil…
BENOÎT
Eh?!
MARCELLO
L’hanno colto
in peccato d’amore.
BENOÎT
Io?
MARCELLO
Neghi.
BENOÎT
Un caso.
MARCELLO
Bella donna!
BENOÎT
Ah, molto!
SCHAUNARD
Briccone!
COLLINE
Seduttore!
RODOLFO
Briccone!
MARCELLO
Una quercia! Un cannone! Il crin ricciuto
e fulvo.
RODOLFO
L’uomo ha buon gusto.
MARCELLO
Ei gongolava arzillo, pettoruto.
BENOÎT
Son vecchio, ma robusto.
COLLINE, SCHAUNARD, RODOLFO
Ei gongolava arzuto e pettorillo.
MARCELLO
E a lui cedea la femminil virtù.
BENOÎT
Timido in gioventù,
ora me ne ripago… È uno svago
qualche donnetta allegra… e… un po’…
Non dico una balena,
o un mappamondo,
o un Viso tondo
da luna piena,
ma magra, proprio magra, no e poi no!
Le donne magre sono grattacapi
e spesso… sopraccapi…
e son piene di doglie,
per esempio… mia moglie…
MARCELLO
Quest’uomo ha moglie
e sconce voglie
ha nel cor!
RODOLFO, COLLINE, SCHAUNARD
Orror!
RODOLFO
E ammorba, e appesta
la nostra onesta
magion!
MARCELLO, COLLINE, SCHAUNARD
Fuor!
MARCELLO
Si abbruci dello zucchero.
COLLINE
Si discacci il reprobo.
SCHAUNARD
È la morale offesa che vi scaccia!
BENOÎT
Io di…
RODOLFO, COLLINE, MARCELLO, SCHAUNARD
Silenzio!
Via signore! Via di qua!
… e buona sera a Vostra signoria.
Marcello, Schaunard, Rodolfo, Colline
MARCELLO
Ho pagato il trimestre.
SCHAUNARD
Al Quartiere Latino ci attende Momus.
MARCELLO
Viva chi spende!
SCHAUNARD
Dividiamo il bottino!
RODOLFO, SCHAUNARD
Dividiam!
MARCELLO
Là ci sono beltà scese dal cielo.
Or che sei ricco, bada alla decenza!
Orso, ravviati il pelo.
COLLINE
Farò la conoscenza
la prima volta d’un barbitonsore.
Guidatemi al ridicolo
oltraggio d’un rasoio.
MARCELLO, SCHAUNARD, COLLINE
Andiamo.
RODOLFO
Io resto
per terminar l’articolo
di fondo del Castoro.
MARCELLO
Fa presto.
RODOLFO
Cinque minuti. Conosco il mestiere.
COLLINE
Ti aspetterem dabbasso dal portiere.
MARCELLO
Se tardi, udrai che coro!
RODOLFO
Cinque minuti.
SCHAUNARD
Taglia corta la coda al tuo Castoro!
MARCELLO
Occhio alla scala. Tienti
alla ringhiera.
RODOLFO
Adagio!
COLLINE
È buio pesto.
SCHAUNARD
Maledetto portier!
COLLINE
Accidenti!
RODOLFO
Colline, sei morto?
COLLINE
Non ancor!
MARCELLO
Vien presto!
RODOLFO
Non sono in vena.
Chi è là?
Mimì, Rodolfo
MIMÌ
Scusi
RODOLFO
Una donna!
MIMÌ
Di grazia, mi si è spento il lume.
RODOLFO
Ecco.
MIMÌ
Vorrebbe…
RODOLFO
S’accomodi un momento.
MIMÌ
Non occorre.
RODOLFO
La prego, entri.
Si sente male?
MIMÌ
No… nulla.
RODOLFO
Impallidisce !
MIMÌ
Il respir… Quelle scale…
RODOLFO
Ed ora come faccio?…
Così !
Che viso da malata!
Si sente meglio?
MIMÌ
Sì.
RODOLFO
Qui c’è tanto freddo. Segga vicino al fuoco.
Aspetti.. un po’ di vino…
MIMÌ
Grazie…
RODOLFO
A Lei.
MIMÌ
Poco, poco.
RODOLFO
Così?
MIMÌ
Grazie.
RODOLFO
(Che bella bambina!)
MIMÌ
Ora permetta
che accenda il lume. È tutto passato.
RODOLFO
Tanta fretta?
MIMÌ
Sì.
Grazie. Buona sera.
RODOLFO
Buona sera.
MIMÌ
Oh, sventata!
La chiave della stanza
dove l’ho lasciata?
RODOLFO
Non stia sull’uscio; il lume vacilla al vento.
MIMÌ
Oh Dio! Torni ad accenderlo.
RODOLFO
Oh Dio!… Anche il mio s’è spento!
MIMÌ
E la chiave ove sarà?…
RODOLFO
Buio pesto!
MIMÌ
Disgraziata!
RODOLFO
Ove sarà?
MIMÌ
Importuna è la vicina…
RODOLFO
Ma Le pare?…
MIMÌ
Importuna è la vicina…
RODOLFO
Cosa dice, ma Le pare!
MIMÌ
Cerchi.
RODOLFO
Cerco.
MIMÌ
Ove sarà?
RODOLFO
Ah!
MIMÌ
L’ha trovata?
RODOLFO
No!
MIMÌ
Mi parve…
RODOLFO
In verità…
MIMÌ
Cerca?
RODOLFO
Cerco!
MIMÌ
Ah!
RODOLFO
Che gelida manina!
Se la lasci riscaldar.
Cercar che giova? Al buio non si trova.
Ma per fortuna è una notte di luna,
e qui la luna l’abbiamo vicina.
Aspetti, signorina,
le dirò con due parole
chi son, che faccio e come vivo. Vuole?
Chi son? Sono un poeta.
Che cosa faccio? Scrivo.
E come vivo? Vivo.
In povertà mia lieta
scialo da gran signore
rime ed inni d’amore.
Per sogni, per chimere
e per castelli in aria
l’anima ho milionaria.
Talor dal mio forziere
ruban tutti i gioielli
due ladri: gli occhi belli.
V’entrar con voi pur ora
ed i miei sogni usati
e i bei sogni miei
tosto son dileguati.
Ma il furto non m’accora,
poiché vi ha preso stanza
la dolce speranza!
Or che mi conoscete,
parlate voi. Chi siete?
Vi piaccia dir?
MIMÌ
Sì.
Mi chiamano Mimì,
ma il mio nome è Lucia.
La storia mia
è breve. A tela o a seta
ricamo in casa e fuori…
Son tranquilla e lieta
ed è mio svago
far gigli e rose.
Mi piaccion quelle cose
che han sì dolce malìa,
che parlano d’amor, di primavere,
di sogni e di chimere,
quelle cose che han nome poesia…
Lei m’intende?
Mi chiamano Mimì,
il perché non so.
Sola, mi fo
il pranzo da me stessa.
Non vado sempre a messa,
ma prego assai il Signore.
Vivo sola, soletta
là in una bianca cameretta:
guardo sui tetti e in cielo;
ma quando vien lo sgelo
il primo sole è mio
il primo bacio dell’aprile è mio!
Germoglia in un vaso una rosa…
Foglia a foglia la spio!
Cosi gentile
il profumo d’un fiore!
Ma i fior ch’io faccio, ahimè! non hanno odore.
Altro di me non le saprei narrare.
Sono la sua vicina
che la vien fuori d’ora a importunare.
Marcello, Schaunard, Rodolfo, Colline
SCHAUNARD
Ehi, Rodolfo!
COLLINE
Rodolfo!
MARCELLO
Olà. Non senti?
Lumaca!
COLLINE
Poetucolo !
SCHAUNARD
Accidenti
al pigro!
RODOLFO
Scrivo ancor tre righe a volo.
MIMÌ
Chi sono?
RODOLFO
Amici.
SCHAUNARD
Sentirai le tue.
MARCELLO
Che te ne fai lì solo?
RODOLFO
Non sono solo. Siamo in due.
Andate da Momus, tenete il posto,
ci saremo tosto.
MARCELLO, SCHAUNARD, COLLINE
Momus, Momus, Momus,
zitti e discreti andiamocene via.
Momus, Momus, Momus, il poeta
trovò la poesia.
Rodolfo, Mimì
RODOLFO
O soave fanciulla, o dolce viso
di mite circonfuso alba lunar
in te, vivo ravviso
il sogno ch’io vorrei sempre sognar!
Fremon già nell’anima
le dolcezze estreme,
nel bacio freme amor!
MIMÌ
Ah! tu sol comandi, amor!…
(Oh! come dolci scendono
le sue lusinghe al core…
tu sol comandi, amore!…)
No, per pietà!
RODOLFO
Sei mia!
MIMÌ
V’aspettan gli amici…
RODOLFO
Già mi mandi via?
MIMÌ
Vorrei dir… ma non oso…
Se venissi con voi?
RODOLFO
Che?… Mimì?
Sarebbe così dolce restar qui.
C’è freddo fuori.
MIMÌ
Vi starò vicina!
RODOLFO
E al ritorno?
MIMÌ
Curioso!
RODOLFO
Dammi il braccio, mia piccina.
MIMÌ
Obbedisco, signor!
RODOLFO
Che m’ami di’…
MIMÌ
Io t’amo!
RODOLFO
Amore !
MIMÌ
Amor!

 

QUADRO II
Venditori, Folla, Monelli, Borgesi etc.
VENDITORI
Aranci, datteri! Caldi i marroni!
Ninnoli, croci. Torroni! Panna montata!
Caramelle! La crostata! Fringuelli
passeri! Fiori alle belle!
FOLLA
Quanta folla! Su, corriam! Che chiasso!
Stringiti a me. Date il passo.
Presto qua! Camerier! Un bicchier!
Corri! Birra! Da ber! Un caffè!
VENDITORI
Latte di cocco! Giubbe! Carote!
FOLLA
Quanta folla, su, partiam!
VENDITORE
Prugne di Tours!
VENDITRICI
Ninnoli, spillette!
Datteri e caramelle!
VENDITORI
Fiori alle belle!
VENDITORI
Panna montata!
MONELLI
Latte di cocco!
VENDITORI
Oh, la crostata!
Panna montata!
Dal Caffè
Camerier!
Un bicchier!
Presto, olà!
Ratafià!
BORGHESI
Facciam coda alla gente!
Ragazze, state attente!
Che chiasso! Quanta folla!
Pigliam via Mazzarino!
Io soffoco, partiamo!
Vedi il Caffè è vicin!
Andiamo là da Momus!
STUDENTI, SARTINE
Là da Momus!
Andiamo!
BAMBINE , RAGAZZI
Parpignol, Parpignol!
Ecco Parpignol, Parpignol!
Col carretto tutto fior!
Ecco Parpignol, Parpignol!
Voglio la tromba, il cavallin,
il tambur, tamburel…
Voglio il cannon, voglio il frustin,
… dei soldati il drappel.
MAMME
Ah! razza di furfanti indemoniati,
che ci venite a fare in questo loco?
A casa, a letto! Via, brutti sguaiati,
gli scappellotti vi parranno poco!
A casa, a letto,
razza di furfanti, a letto!
UN RAGAZZO
Vo’ la tromba, il cavallin!
BAMBINE, RAGAZZI
Viva Parpignol, Parpignol!
Il tambur! Tamburel!
Dei soldati il drappel!
Schaunard, Colline, Marcello
SCHAUNARD, COLLINE
Falso questo Re!
Pipa e corno quant’è?
COLLINE
un poco usato…
ma è serio e a buon mercato…
MARCELLO
Io pur mi sento in vena di gridar:
Chi vuol, donnine allegre, un po’ d’amor!
Facciamo insieme a vendere e a comprar!
MARCELLO
Io dò ad un soldo il vergine mio cuor!
SCHAUNARD
Fra spintoni e testate accorrendo
affretta la folla e si diletta
nel provar gioie matte… insoddisfatte…
COLLINE
Copia rara, anzi unica:
la grammatica Runica!
SCHAUNARD
Uomo onesto!
MARCELLO
A cena!
SCHAUNARD, COLLINE
Rodolfo?
MARCELLO
Entrò da una modista.
COLLINE
Odio il profano volgo al par d’Orazio.
SCHAUNARD
Ed io, quando mi sazio,
vo’ abbondanza di spazio…
MARCELLO
Vogliamo una cena prelibata.
Mimì, Rodolfo
MIMÌ, RODOLFO
Andiamo.
MIMÌ
Andiamo per la cuffietta?
RODOLFO
Tienti al mio braccio stretta…
MIMÌ
A te mi stringo…
RODOLFO
Vieni, gli amici aspettano.
MIMÌ
Mi sta bene questa cuffietta rosa?
RODOLFO
Sei bruna e quel color ti dona.
MIMÌ
Bel vezzo di corallo!
RODOLFO
Ho uno zio milionario. Se fa senno il buon dio,
voglio comprarti un vezzo assai più bel.
Chi guardi?
MIMÌ
Sei geloso?
RODOLFO
All’uom felice sta il sospetto accanto.
MIMÌ
Sei felice?
RODOLFO
Ah, sì, tanto!
E tu?
MIMÌ
Sì, tanto!
Al Caffè
MARCELLO, SCHAUNARD, COLLINE
Lesto!
RODOLFO
Due posti.
COLLINE
Finalmente !
RODOLFO
Eccoci qui
Questa è Mimì,
gaia fioraia.
Il suo venir completa
la bella compagnia,
perché son io il poeta,
essa la poesia.
Dal mio cervel sbocciano i canti,
dalle sue dita sbocciano i fior;
dall’anime esultanti
sboccia l’amor.
MARCELLO
Dio, che concetti rari!
COLLINE
Digna est intrari
SCHAUNARD
Ingrediat si necessit
COLLINE
Io non dò che un accessit!
COLLINE
Salame!
SCHAUNARD
Cervo arrosto!
MARCELLO
Un tacchino!
SCHAUNARD
Vin del Reno!
COLLINE
Vin da tavola!
SCHAUNARD
Aragosta senza crosta!
RODOLFO
E tu, Mimì, che vuoi?
MIMÌ
La crema.
SCHAUNARD
E gran sfarzo. C’è una dama!
MARCELLO
Signorina Mimì, che dono raro
le ha fatto il suo Rodolfo?
MIMÌ
Una cuffietta
a pizzi, tutta rosa, ricamata;
coi miei capelli bruni ben si fonde.
Da tanto tempo tal cuffietta è cosa desiata!
Egli ha letto quel che il core asconde…
Ora colui che legge dentro a un cuore
sa l’amore ed è… lettore.
SCHAUNARD
Esperto professore…
COLLINE
… che ha già diplomi e non son armi prime
le sue rime…
SCHAUNARD
… tanto che sembra ver ciò ch’egli esprime!…
MARCELLO
O bella età d’inganni e d’utopie!
Si crede, spera, e tutto bello appare!
RODOLFO
La più divina delle poesie
è quella, amico, che c’insegna amare!
MIMÌ
Amare è dolce ancora più del miele…
MARCELLO
… secondo il palato è miele, o fiele!…
MIMÌ
O Dio! … l’ho offeso!
RODOLFO
È in lutto, o mia Mimì.
SCHAUNARD, COLLINE
Allegri, e un toast!…
MARCELLO
Qua del liquor!
MIMÌ, RODOLFO, MARCELLO
E via i pensier, alti i bicchier!
Beviam!
TUTTI
Beviam!
MARCELLO
Ch’io beva del tossico!
Essa
RODOLFO, SCHAUNARD, COLLINE
Musetta!
Entra Musetta
BOTTEGAIE
o’! – Lei! – Sì! – To’! – Lei! – Musetta!
Siamo in auge! – Che toeletta!
ALCINDORO
Come un facchino…
correr di qua… di là…
No! No! non ci sta…
non ne posso più!
MUSETTA
Vien, Lulù!
Vien, Lulù!
SCHAUNARD
Quel brutto coso
mi par che sudi!
ALCINDORO
Come! qui fuori?
Qui?
MUSETTA
Siedi, Lulù!
ALCINDORO
Tali nomignoli,
prego, serbateli
al tu per tu!
MUSETTA
Non farmi il Barbablù!
COLLINE
È il vizio contegnoso…
MARCELLO
Colla casta Susanna!
MIMÌ
È pur ben vestita!
RODOLFO
Gli angeli vanno nudi.
MIMÌ
La conosci! Chi è?
MARCELLO
Domandatelo a me.
Il suo nome è Musetta;
cognome: Tentazione!
Per sua vocazione
fa la Rosa dei venti;
gira e muta soventi
e d’amanti e d’amore.
E come la civetta
è uccello sanguinario;
il suo cibo ordinario
è il cuore… Mangia il cuore!…
Per questo io non ne ho più…
Passatemi il ragù!
MUSETTA
(Marcello mi vide…
Non mi guarda, il vile!
Quel Schaunard che ride!
Mi fan tutti una bile!
Se potessi picchiar,
se potessi graffiar!
Ma non ho sottomano
che questo pellican!
Aspetta!)
Ehi! Camerier!
Cameriere! Questo piatto
ha una puzza di rifritto!
ALCINDORO
No, Musetta…
Zitta zitta!
MUSETTA
(Non si volta.)
ALCINDORO
Zitta! zitta! zitta!
Modi, garbo!
MUSETTA
(Ah, non si volta!)
ALCINDORO
A chi parli?
COLLINE
Questo pollo è un poema!
MUSETTA
(Ora lo batto, lo batto!)
ALCINDORO
Con chi parli?
SCHAUNARD
Il vino è prelibato.
MUSETTA
Al cameriere!
Non seccar!
Voglio fare il mio piacere….
ALCINDORO
Parla pian
parla pian!
MUSETTA
… vo’ far quel che mi pare!
Non seccar.
SARTINE
Guarda, guarda chi si vede,
proprio lei, Musetta!
STUDENTI
Con quel vecchio che balbetta…
SARTINE, STUDENTI
… proprio lei, Musetta!
MUSETTA
(Che sia geloso
di questa mummia?)
ALCINDORO
La convenienza…
il grado… la virtù…
MUSETTA
…(Vediam se mi resta
tanto poter su lui da farlo cedere!)
SCHAUNARD
La commedia è stupenda!
MUSETTA
Tu non mi guardi!
ALCINDORO
Vedi bene che ordino!…
SCHAUNARD
La commedia è stupenda!
COLLINE
Stupenda!
RODOLFO
Sappi per tuo governo
che non darei perdono in sempiterno.
SCHAUNARD
Essa all’un parla
perché l’altro intenda.
MIMÌ
Io t’amo tanto,
e son tutta tua!…
Ché mi parli di perdono?
COLLINE
E l’altro invan crudel…
finge di non capir, ma sugge miel!…
MUSETTA
Ma il tuo cuore martella!
ALCINDORO
Parla piano.
MUSETTA
Quando men vo soletta per la via,
la gente sosta e mira
e la bellezza mia tutta ricerca in me
da capo a pie’…
MARCELLO
Legatemi alla seggiola!
ALCINDORO
Quella gente che dirà?
MUSETTA
… ed assaporo allor la bramosia
sottil, che da gli occhi traspira
e dai palesi vezzi intender sa
alle occulte beltà.
Così l’effluvio del desìo tutta m’aggira,
felice mi fa!
ALCINDORO
(Quel canto scurrile
mi muove la bile!)
MUSETTA
E tu che sai, che memori e ti struggi
da me tanto rifuggi?
So ben: le angoscie tue non le vuoi dir,
ma ti senti morir!
MIMÌ
Io vedo ben…
che quella poveretta,
tutta invaghita di Marcel,
tutta invaghita ell’è!
ALCINDORO
Quella gente che dirà?
RODOLFO
Marcello un dì l’amò.
SCHAUNARD
Ah, Marcello cederà!
COLLINE
Chi sa mai quel che avverrà!
RODOLFO
La fraschetta l’abbandonò
per poi darsi a miglior vita.
SCHAUNARD
Trovan dolce al pari il laccio…
COLLINE
Santi numi, in simil briga…
SCHAUNARD
… chi lo tende e chi ci dà.
COLLINE
… mai Colline intopperà!
MUSETTA
(Ah! Marcello smania…
ALCINDORO
Parla pian!
Zitta, zitta!
MUSETTA
Marcello è vinto!)
Sò ben le angoscie tue
non le vuoi dir.
Ah! ma ti senti morir.
ALCINDORO
Modi, garbo!
Zitta, zitta!
MUSETTA
Io voglio fare il mio piacere!
Voglio far quel che mi par,
non seccar! non seccar!
MIMÌ
Quell’infelice
mi muove a pietà!
COLLINE
(Essa è bella, io non son cieco,
ma piaccionmi assai più
una pipa e un testo greco!)
MIMÌ
T’amo!
Quell’infelice mi muove a pietà!
L’amor ingeneroso è tristo amor!
Quell’infelice mi muove a pietà!
RODOLFO
Mimì !
È fiacco amor quel che le offese
vendicar non sa!
Non risorge spento amor!
SCHAUNARD
(Quel bravaccio a momenti cederà!
Stupenda è la commedia!
Marcello cederà!)
Se tal vaga persona,
ti trattasse a tu per tu,
la tua scienza brontolona
manderesti a Belzebù!
MUSETTA
(Or convien liberarsi del vecchio!)
Ahi!
ALCINDORO
Che c’è?
MUSETTA
Qual dolore, qual bruciore!
ALCINDORO
Dove?
MUSETTA
Al pie’!
MARCELLO
Gioventù mia,
tu non sei morta,
né di te morto è il sovvenir!
MUSETTA
Sciogli, slaccia, rompi, straccia!
Te ne imploro…
Laggiù c’è un calzolaio.
ALCINDORO
Imprudente !
SCHAUNARD, COLLINE, RODOLFO
La commedia è stupenda!
MARCELLO
Se tu battessi alla mia porta,
t’andrebbe il mio core ad aprir!
MUSETTA
Corri presto!
Ne vòglio un altro paio.
Ahi! che fitta,
maledetta scarpa stretta!
ALCINDORO
Quella gente che dirà?
MUSETTA
Or la levo…
ALCINDORO
Ma il mio grado!
MUSETTA
Eccola qua.
MIMÌ
Io vedo ben
ell’è invaghita di Marcello!
ALCINDORO
Vuoi ch’io comprometta?
Aspetta ! Musetta! Vo’.
MUSETTA
Corri, va, corri.
Presto, va! va!
MUSETTA
Marcello!
MARCELLO
Sirena!
SCHAUNARD
Siamo all’ultima scena!
RODOLFO, SCHAUNARD, COLLINE
Il conto?
SCHAUNARD
Così presto?
COLLINE
Chi l’ha richiesto?
SCHAUNARD
Vediam!
RODOLFO, COLLINE
Caro!
COLLINE, SCHAUNARD, RODOLFO
Fuori il danaro!
SCHAUNARD
Colline, Rodolfo e tu
Marcel?
MARCELLO
Siamo all’asciutto
SCHAUNARD
Come?
RODOLFO
Ho trenta soldi in tutto!
COLLINE, SCHAUNARD, MARCELLO
Come? Non ce n’è più?
SCHAUNARD
Ma il mio tesoro ov’è?
MUSETTA
Il mio conto date a me.
Bene!
Presto, sommate
quello con questo!
Paga il signor che stava qui con me!
RODOLFO, MARCELLO, SCHAUNARD, COLLINE
Paga il signor!
COLLINE
Paga il signor!
SCHAUNARD
Paga il signor!
MARCELLO
Il Signor!
MUSETTA
E dove s’è seduto
ritrovi il mio saluto!
RODOLFO, MARCELLO, SCHAUNARD, COLLINE
E dove s’è seduto
ritrovi il mio saluto!
Sulla strada – la Ritirata
BORGHESI
La Ritirata!
MONELLI
S’avvicina per di qua.
SARTINE, STUDENTI
No, di là!
MONELLI
S’avvicinan per di là!
SARTINE, STUDENTI
Vien di qua!
BORGHESI, VENDITORI
Largo! Largo!
RAGAZZI
Voglio veder! Voglio sentir!
Mamma, voglio veder!
Papà, voglio sentir!
Vo’ veder la Ritirata!
MAMME
Lisetta, vuoi tacer?
Tonio, la vuoi finir?
Vuoi tacer, la vuoi finir?
SARTINE, BORGHESI
S’avvicinano di qua!
FOLLA, VENDITORI
Sì, di qua!
MONELLI
Come sarà arrivata
la seguiremo al passo!
MARCELLO
Giunge la Ritirata!
MARCELLO, COLLINE
Che il vecchio non ci veda
fuggir colla sua preda!
MARCELLO, SCHAUNARD, COLLINE
Quella folla serrata
il nascondiglio appresti!
MIMÌ, MUSETTA, RODOLFO, MARCELLO, SCHAUNARD, COLLINE
Lesti, lesti, lesti!
VENDITORI
In quel rullio tu senti
la patria maestà!
FOLLA
Largo, largo, eccoli qua!
In fila!
FOLLA, VENDITORI
Ecco il Tambur Maggior!
Più fier d’un antico guerrier!
Il Tamburo Maggior! Gli Zappator, olà!
La Ritirata è qua!
Eccolo là! Il bel Tambur Maggior!
La canna d’ôr, tutto splendor!
Che guarda, passa, va!
RODOLFO, MARCELLO, SCHAUNARD, COLLINE
Viva Musetta!
Cuor birichin!
Gloria ed onor,
onor e gloria
del quartier latin!
FOLLA, VENDITORI
Tutto splendor!
Di Francia è il più bell’uom!
Il bel Tambur Maggior
Eccolo là!
Che guarda, passa; va!
In quel rullio tu senti
la patria maestà!
FOLLA
Largo, largo, eccoli qua!
In fila!
FOLLA, VENDITORI
Ecco il Tambur Maggior!
Più fier d’un antico guerrier!
Il Tamburo Maggior! Gli Zappator, olà!
La Ritirata è qua!
Eccolo là! Il bel Tambur Maggior!
La canna d’or, tutto splendor!
Che guarda, passa, va!
RODOLFO, MARCELLO, SCHAUNARD, COLLINE
Viva Musetta!
Cuor birichin!
Gloria ed onor,
onor e gloria
del quartier latin!
FOLLA, VENDITORI
Tutto splendor!
Di Francia è il più bell’uom!
Il bel Tambur Maggior
Eccolo là!
Che guarda, passa; va!

 

QUADRO III
Mimì, Marcello, Gente
SPAZZINI
Ohè, là, le guardie!… Aprite!… Ohè, là!
Quelli di Gentilly!… Siam gli spazzini!…
Fiocca la neve… Ohè, là!… Qui s’agghiaccia!
DOGANIERE
Vengo!
VOCI INTERNE
Chi nel ber trovò il piacer
nel suo bicchier,
ah! d’una bocca nell’ardor,
trovò l’amor!
MUSETTA
Ah! Se nel bicchiere sta il piacer,
in giovin bocca sta l’amor!
VOCI INTERNE
Trallerallè…
Eva e Noè!
LATTIVENDOLE
Hopplà! Hopplà!
DOGANIERE
Son già le lattivendole!
CONTADINE
Burro e cacio!
Polli ed uova!
– Voi da che parte andate?
– A San Michele!
– Ci troverem più tardi?
– A mezzodì!
MIMÌ
Sa dirmi, scusi, qual è l’osteria…
dove un pittor lavora?
SERGENTE
Eccola.
MIMÌ
Grazie.
O buona donna, mi fate il favore
di cercarmi il pittore
Marcello? Ho da parlargli. Ho tanta fretta.
Ditegli, piano, che Mimì lo aspetta.
SERGENTE
Ehi, quel panier!
DOGANIERE
Vuoto!
SERGENTE
Passi!
MARCELLO
Mimì?!
MIMÌ
Son io. Speravo di trovarti qui.
MARCELLO
È ver. Siam qui da un mese
di quell’oste alle spese.
Musetta insegna il canto ai passeggeri;
Io pingo quel guerrier
sulla facciata.
È freddo. Entrate.
MIMÌ
C’è
Rodolfo?
MARCELLO
Sì.
MIMÌ
Non posso entrar.
MARCELLO
Perché?
MIMÌ
O buon Marcello, aiuto!
MARCELLO
Cos’è avvenuto?
MIMÌ
Rodolfo m’ama. Rodolfo m’ama
mi fugge e si strugge per gelosia.
Un passo, un detto,
un vezzo, un fior lo mettono in sospetto…
Onde corrucci ed ire.
Talor la notte fingo di dormire
e in me lo sento fiso
spiarmi i sogni in viso.
Mi grida ad ogni istante:
Non fai per me, prenditi un altro amante.
Ahimè! In lui parla il rovello;
lo so, ma che rispondergli, Marcello?
MARCELLO
Quando s’è come voi non si vive in compagnia.
Son lieve a Musetta ed ella è lieve
a me, perché ci amiamo in allegria…
Canti e risa, ecco il fior
d’invariabile amor!
MIMÌ
Dite bene. Lasciarci conviene.
Aiutateci voi; noi s’è provato
più volte, ma invano.
Fate voi per il meglio.
MARCELLO
Sta ben! Ora lo sveglio.
MIMÌ
Dorme?
MARCELLO
E piombato qui
un’ora avanti l’alba; s’assopì
sopra una panca.
Guardate…
Che tosse!
MIMÌ
Da ieri ho l’ossa rotte.
Fuggì da me stanotte
dicendomi: È finita.
A giorno sono uscita
e me ne venni a questa
volta.
MARCELLO
Si desta…
s’alza, mi cerca… viene.
MIMÌ
Ch’ei non mi veda!
MARCELLO
Or rincasate…
Mimì… per carità,
non fate scene qua!
Arriva Rodolfo
RODOLFO
Marcello. Finalmente!
Qui niun ci sente.
Io voglio separarmi da Mimì.
MARCELLO
Sei volubil così?
RODOLFO
Già un’altra volta credetti morto il mio cor,
ma di quegli occhi azzurri allo splendor
esso è risorto.
Ora il tedio l’assale.
MARCELLO
E gli vuoi rinnovare il funerale?
RODOLFO
Per sempre!
MARCELLO
Cambia metro.
Dei pazzi è l’amor tetro
che lacrime distilla.
Se non ride e sfavilla
l’amore è fiacco e roco.
Tu sei geloso.
RODOLFO
Un poco.
MARCELLO
Collerico, lunatico, imbevuto
di pregiudizi, noioso, cocciuto!
MIMÌ
(Or lo fa incollerir! Me poveretta!)
RODOLFO
Mimì è una civetta
che frascheggia con tutti. Un moscardino
di Viscontino
le fa l’occhio di triglia.
Ella sgonnella e scopre la caviglia
con un far promettente e lusinghier.
MARCELLO
Lo devo dir? Non mi sembri sincer.
RODOLFO
Ebbene no, non lo son. Invan nascondo
la mia vera tortura.
Amo Mimì sovra ogni cosa al mondo,
io l’amo, ma ho paura, ma ho paura!
Mimì è tanto malata!
Ogni dì più declina.
La povera piccina
è condannata!
MARCELLO
Mimì?
MIMÌ
Che vuol dire?
RODOLFO
Una terribil tosse
l’esil petto le scuote
e già le smunte gote
di sangue ha rosse…
MARCELLO
Povera Mimì!
MIMÌ
Ahimè, morire!
RODOLFO
La mia stanza è una tana
squallida…
il fuoco ho spento.
V’entra e l’aggira il vento
di tramontana.
Essa canta e sorride
e il rimorso m’assale.
Me, cagion del fatale
mal che l’uccide!
Mimì di serra è fiore.
Povertà l’ha sfiorita;
per richiamarla in vita
non basta amore!
MARCELLO
Che far dunque?
Oh, qual pietà!
Poveretta !
Povera Mimì!
MIMÌ
O mia vita!
Ahimè! È finita
O mia vita! È finita
Ahimè, morir!
RODOLFO
Che? Mimì! Tu qui?
M’hai sentito?
MARCELLO
Ella dunque ascoltava?
RODOLFO
Facile alla paura
per nulla io m’arrovello.
Vien là nel tepor!
MIMÌ
No, quel tanfo mi soffoca!
RODOLFO
Ah, Mimì!
MARCELLO
È Musetta
che ride.
Con chi ride? Ah, la civetta!
Imparerai.
Mimì, Rodolfo
MIMÌ
Addio.
RODOLFO
Che! Vai?
MIMÌ
D’onde lieta uscì
al tuo grido d’amore,
torna sola Mimì
al solitario nido.
Ritorna un’altra volta
a intesser finti fior.
Addio, senza rancor.
Ascolta, ascolta.
Le poche robe aduna che lasciai
sparse. Nel mio cassetto
stan chiusi quel cerchietto
d’or e il libro di preghiere.
Involgi tutto quanto in un grembiale
e manderò il portiere…
Bada, sotto il guanciale
c’è la cuffietta rosa.
Se… vuoi… serbarla a ricordo d’amor!
Addio, senza rancor.
RODOLFO
Dunque è proprio finita?
Te ne vai, te ne vai, la mia piccina?!
Addio, sogni d’amor!…
MIMÌ
Addio, dolce svegliare alla mattina!
RODOLFO
Addio, sognante vita…
MIMÌ
Addio, rabbuffi e gelosie!
RODOLFO
… che un tuo sorriso acqueta!
MIMÌ
Addio, sospetti!
MARCELLO
Baci…
MIMÌ
Pungenti amarezze!
RODOLFO
Ch’io da vero poeta
rimavo con carezze!
MIMÌ, RODOLFO
Soli d’inverno è cosa da morire!
Soli! Mentre a primavera
c’è compagno il sol!
MIMÌ
Niuno è solo l’april.
RODOLFO
Si parla coi gigli e le rose.
MIMÌ
Esce dai nidi un cinguettio gentile…
MIMÌ, RODOLFO
Al fiorir di primavera
c’è compagno il sol!
Chiacchieran le fontane
la brezza della sera.
MIMÌ, RODOLFO
Balsami stende sulle doglie umane.
MIMÌ, RODOLFO
Vuoi che spettiam
la primavera ancor?
MIMÌ
Sempre tua per la vita…
RODOLFO
Ci lasceremo…
MIMÌ
Ci lasceremo alla stagion dei fior…
RODOLFO
… alla stagion dei fior…
MIMÌ
Vorrei che eterno
durasse il verno!
MIMÌ, RODOLFO
Ci lascerem alla stagion dei fior!
Marcello, Musetta
MARCELLO
Che facevi, che dicevi
presso al fuoco a quel signore?
MUSETTA
Che vuoi dir?
MARCELLO
Al mio venire
hai mutato colore.
MUSETTA
Quel signore mi diceva:
Ama il ballo, signorina?
MARCELLO
Vana, frivola, civetta!
MUSETTA
Arrossendo rispondeva:
Ballerei sera e mattina.
MARCELLO
Quel discorso asconde mire disoneste.
MUSETTA
Voglio piena libertà!
MARCELLO
Io t’acconcio per le feste
se ti colgo a incivettire!
MUSETTA
Ché mi gridi? Ché mi canti?
All’altar non siamo uniti.
MARCELLO
Bada, sotto il mio cappello
non ci stan certi ornamenti…
MUSETTA
Io detesto quegli amanti
che la fanno da mariti…
MARCELLO
Io non faccio da zimbello
ai novizi intraprendenti.
MUSETTA
Fo all’amor con chi mi piace!
MARCELLO
Vana, frivola, civetta!
MUSETTA
Non ti garba? Ebbene, pace,
ma Musetta se ne va.
MARCELLO
Ve n’andate? Vi ringrazio:
or son ricco divenuto. Vi saluto.
MUSETTA
Musetta se ne va
sì, se ne va! Vi saluto.
Signor, addio,
vi dico con piacer.
MARCELLO
Son servo e me ne vo!
MUSETTA
Pittore da bottega!
MARCELLO
Vipera!
MUSETTA
Rospo!
MARCELLO
Strega!

 

QUADRO IV
Marcello, Rodolfo, Colline, Schaunard
MARCELLO
In un coupé?
RODOLFO
Con pariglia e livree.
Mi salutò ridendo. To’, Musetta!
Le dissi: «e il cuor?» – «Non batte o non lo sento
grazie al velluto che il copre».
MARCELLO
Ci ho gusto
davver !
RODOLFO
(Loiola, va! Ti rodi e ridi.)
MARCELLO
Non batte? Bene! Io pur vidi…
RODOLFO
Musetta?
MARCELLO
Mimì.
RODOLFO
L’hai vista?
Oh, guarda!
MARCELLO
Era in carrozza
vestita come una regina.
RODOLFO
Evviva!
Ne son contento.
MARCELLO
(Bugiardo, si strugge d’amor.)
RODOLFO
Lavoriam.
MARCELLO
Lavoriam.
RODOLFO
Che penna infame!
MARCELLO
Che infame pennello!
RODOLFO
(O Mimì tu più non torni.
O giorni belli,
piccole mani, odorosi capelli,
collo di neve!
Ah! Mimì, mia breve gioventù!
E tu, cuffietta lieve,
che sotto il guancial partendo ascose,
tutta sai la nostra felicità,
vien sul mio cuor!
Sul mio cuor morto, poich’è morto amor.)
MARCELLO
(Io non so come sia
che il mio pennel lavori
ed impasti colori
contro la voglia mia.
Se pingere mi piace
o cieli o terre o inverni o primavere,
egli mi traccia due pupille nere
e una bocca procace,
e n’esce di Musetta
e il viso ancor…
E n’esce di Musetta
il viso tutto vezzi e tutto frode.
Musetta intanto gode
e il mio cuor vil la chiama
e aspetta il vil mio cuor…)
RODOLFO
Che ora sia?
E Schaunard non torna?
MARCELLO
L’ora del pranzo di ieri.
SCHAUNARD
Eccoci.
RODOLFO
Ebben?
MARCELLO
Ebben?
Del pan?
COLLINE
È un piatto degno di Demostene:
un ‘aringa…
SCHAUNARD
… salata.
COLLINE
Il pranzo è in tavola.
MARCELLO
Questa è cuccagna
da Berlingaccio.
SCHAUNARD
Or lo sciampagna
mettiamo in ghiaccio.
RODOLFO
Scelga, o barone;
trota o salmone?
MARCELLO
Duca, una lingua
di pappagallo?
SCHAUNARD
Grazie, m’impingua.
Stasera ho un ballo.
RODOLFO
Già sazio?
COLLINE
Ho fretta.
Il Re m’aspetta
MARCELLO
C’è qualche trama?
RODOLFO
Qualche mister?
MARCELLO
Qualche mister?
COLLINE
Il Re mi chiama
al Minister.
SCHAUNARD, RODOLFO, MARCELLO
Però…
vedrò… Guizot!
SCHAUNARD
Porgimi il nappo.
MARCELLO
Sì, bevi, io pappo!
SCHAUNARD
Mi sia permesso al nobile consesso…
RODOLFO, COLLINE
Basta!
MARCELLO
Fiacco!
COLLINE
Che decotto!
MARCELLO
Leva il tacco!
COLLINE
Dammi il gotto!
SCHAUNARD
M’ispira irresistibile
l’estro della romanza!…
COLLINE, MARCELLO, RODOLFO
No!
SCHAUNARD
Azione coreografica
allora?…
COLLINE, MARCELLO, RODOLFO
Sì! Sì!…
SCHAUNARD
La danza
con musica vocale!
COLLINE
Si sgombrino le sale…
Gavotta.
MARCELLO
Minuetto.
RODOLFO
Pavanella.
SCHAUNARD
Fandango.
COLLINE
Propongo la quadriglia.
RODOLFO
Mano alle dame.
COLLINE
Io detto!
SCHAUNARD
Lallera, lallera, lallera, là.
RODOLFO
Vezzosa damigella…
MARCELLO
Rispetti la modestia.
La prego.
SCHAUNARD
Lallera, lallera, lallera, là.
COLLINE
Balancez.
MARCELLO
Lallera, lallera, lallera,
SCHAUNARD
Prima c’è il Rondò.
COLLINE
No, bestia!
SCHAUNARD
Che modi da lacchè!
COLLINE
Se non erro,
lei m’oltraggia.
Snudi il ferro.
SCHAUNARD
Pronti.
Assaggia.
Il tuo sangue io voglio ber.
COLLINE
Uno di noi qui si sbudella.
SCHAUNARD
Apprestate una barella.
COLLINE
Apprestate un cimiter.
RODOLFO, MARCELLO
Mentre incalza
la tenzone,
gira e balza
Rigodone.
Entrano Musetta e Mimì
MARCELLO
Musetta
MUSETTA
C’è Mimì…
C’è Mimì che mi segue e che sta male.
RODOLFO
Ov’è?
MUSETTA
Nel far le scale
più non si resse.
SCHAUNARD
Noi accostiam
quel lettuccio.
RODOLFO
Là.
Da bere.
MIMÌ
Rodolfo!
RODOLFO
Zitta, riposa.
MIMÌ
O mio Rodolfo!
Mi vuoi qui con te?
RODOLFO
Ah! mia Mimì,
sempre, sempre !
MUSETTA
Intesi dire che Mimì, fuggita
dal Viscontino, era in fin di vita.
Dove stia? Cerca, cerca… la veggo
passar per via
trascinandosi a stento.
Mi dice: «Più non reggo…
Muoio! lo sento…
Voglio morir con lui! Forse m’aspetta…
M’accompagni, Musetta?…»
MIMÌ
Mi sento assai meglio…
lascia ch’io guardi intorno.
Ah, come si sta bene qui!
Si rinasce, ancor sento la vita qui…
No! tu non mi lasci più!
RODOLFO
Benedetta bocca,
tu ancor mi parli!
MUSETTA
Che ci avete in casa?
MARCELLO
Nulla !
MUSETTA
Non caffè? Non vino?
MARCELLO
Nulla! Ah! miseria!
SCHAUNARD
Fra mezz’ora è morta!
MIMÌ
Ho tanto freddo!…
Se avessi un manicotto! Queste mie mani
riscaldare non si potranno mai?
RODOLFO
Qui nelle mie! Taci!
Il parlar ti stanca.
MIMÌ
Ho un po’ di tosse!
Ci sono avvezza.
Buon giorno, Marcello,
Schaunard, Colline… buon giorno.
Tutti qui, tutti qui
sorridenti a Mimì.
RODOLFO
Non parlar, non parlar.
MIMÌ
Parlo piano,
non temere, Marcello,
date retta: è assai buona Musetta.
MARCELLO
Lo so, lo so.
MUSETTA
A te, vendi, riporta
qualche cordial, manda un dottore!…
RODOLFO
Riposa.
MIMÌ
Tu non mi lasci?
RODOLFO
No! No!
MUSETTA
Ascolta!
Forse è l’ultima volta
che ha espresso un desiderio, poveretta!
Pel manicotto io vo. Con te verrò.
MARCELLO
Sei buona, o mia Musetta.
COLLINE
Vecchia zimarra, senti,
io resto al pian, tu ascendere
il sacro monte or devi.
Le mie grazie ricevi.
Mai non curvasti il logoro
dorso ai ricchi ed ai potenti.
Passar nelle tue tasche
come in antri tranquilli
filosofi e poeti.
Ora che i giorni lieti
fuggîr, ti dico: addio,
fedele amico mio.
Addio, addio.
Schaunard, ognuno per diversa via
mettiamo insiem due atti di pietà;
io… questo!
E tu…
lasciali soli là!…
SCHAUNARD
Filosofo, ragioni!
È ver!… Vo via!
Tutti
MIMÌ
Sono andati? Fingevo di dormire
perché volli con te sola restare.
Ho tante cose che ti voglio dire,
o una sola, ma grande come il mare,
come il mare profonda ed infinita…
Sei il mio amore e tutta la mia vita!
RODOLFO
Ah, Mimì,
mia bella Mimì!
MIMÌ
Son bella ancora?
RODOLFO
Bella come un’aurora.
MIMÌ
Hai sbagliato il raffronto.
Volevi dir: bella come un tramonto.
«Mi chiamano Mimì,
il perché non so…».
RODOLFO
Tornò al nido la rondine e cinguetta.
MIMÌ
La mia cuffietta…
Te lo rammenti quando sono entrata
la prima volta, là?
RODOLFO
Se lo rammento!
MIMÌ
Il lume si era spento…
RODOLFO
Eri tanto turbata!
Poi smarristi la chiave…
MIMÌ
E a cercarla
tastoni ti sei messo!…
RODOLFO
…e cerca, cerca…
MIMÌ
Mio bel signorino,
posso ben dirlo adesso:
lei la trovò assai presto…
RODOLFO
Aiutavo il destino…
MIMÌ
Era buio; e il mio rossor non si vedeva..
«Che gelida manina…
Se la lasci riscaldar!…»
Era buio
e la man tu mi prendevi…
RODOLFO
Oh Dio! Mimì!
SCHAUNARD
Che avvien?
MIMÌ
Nulla. Sto bene.
RODOLFO
Zitta, per carità.
MIMÌ
Sì, sì, perdona,
ora sarò buona.
MUSETTA
Dorme?
RODOLFO
Riposa.
MARCELLO
Ho veduto il dottore!
Verrà; gli ho fatto fretta.
Ecco il cordial.
MIMÌ
Chi parla?
MUSETTA
Io, Musetta.
MIMÌ
Oh, come è bello e morbido! Non più
le mani allividite. Il tepore
le abbellirà…
Sei tu
che me lo doni?
MUSETTA
Sì.
MIMÌ
Tu, spensierato!
Grazie. Ma costerà.
Piangi? Sto bene…
Pianger così, perché?
Qui.. amor… sempre con te!
Le mani… al caldo… e… dormire.
RODOLFO
Che ha detto
il medico?
MARCELLO
Verrà.
MUSETTA
Madonna benedetta,
fate la grazia a questa poveretta
che non debba morire.
Qui ci vuole un riparo
perché la fiamma sventola.
Così.
E che possa guarire.
Madonna santa, io sono
indegna di perdono,
mentre invece Mimì
è un angelo del cielo.
RODOLFO
Io spero ancora. Vi pare che sia
grave?
MUSETTA
Non credo.
SCHAUNARD
Marcello, è spirata…
COLLINE
Musetta, a voi!
Come va?
RODOLFO
Vedi?… È tranquilla.
Che vuol dire
quell’andare e venire,
quel guardarmi così…
MARCELLO
Coraggio !
RODOLFO
Mimì… Mimì!