ELETTRA – Idomeneo – Mozart

ELETTRA

IDOMENEO
Libretto by Giovanni Battista Varesco for Wolfgang Amadeus Mozart

 

 

 

 

SCENA 4
Prence, signor, tutta la Grecia oltraggi;
tu proteggi il nemico.
SCENA 6
Recitativo
Estinto è Idomeneo?…
Tutto a miei danni, tutto congiura il ciel!
Può a suo talento Idamante disporre d’un impero,
e del cor, e a me non resta ombra di speme?
A mio dispetto, ahi lassa! vedrò,
vedrà la Grecia a suo gran scorno,
una schiava Troiana di quel soglio
e del talamo ha parte…
invano Elettra ami l’ingrato…
e soffre una figlia d’un re,
ch’ha re vassalli, ch’una vil schiava aspiri
al grand’acquisto? …
Oh sdegno! oh smanie! oh duol! …
più non resisto.
Aria
Tutte nel cor vi sento,
Furie del crudo averno,
Lunge a sì gran tormento
Amor, mercè, pietà.
Chi mi rubò quel core,
Quel che tradito ha il mio,
Provi dal mio furore,
Vendetta e crudeltà.

 

SCENA 4
RECITATIVO
Chi mai del mio provò piacer più dolce?
Parto, e l’unico oggetto, ch’amo ed adoro,
oh Dei! meco sen vien?
Ah troppo, troppo angusto è il mio cor a tanta gioia!
Lunge della rivale farò ben io con vezzi,
e con lusinghe che quel foco,
che pria spegnere non potei,
a quei lumi s’estingua, e avvampi ai miei.
ARIA
Idol mio, se ritroso
Altro amante a me ti rende,
Non m’offende rigoroso,
Più m’alletta austero amor.
Scaccierà vicino ardore
Dal tuo sen l’ardor lontano;
Più la mano può d’amore
S’è vicin l’amante cor.
Odo da lunge armonioso suono,
che mi chiama all’imbarco, orsù si vada.
SCENA 5
Sidonie sponde! o voi per me di pianto,
e duol, d’amor nemico crudo ricetto,
or ch’astro più clemente a voi mi toglie,
io vi perdono, e in pace al lieto partir mio
alfin vi lascio, e do l’estremo addio!
Soavi Zeffiri soli spirate,
Del freddo borea l’ira calmate.
D’aura piacevole cortesi siate,
Se da voi spargesi per tutto amor.
SCENA 6
QUARTETTO
Soffri che un grato addio
Sul labbro il cor esprima:
Addio, degno sovran!
Quanto sperar mi lice!
Addio!
Oh Dei! che sarà?
Deh cessi il scompiglio;
Del ciel la clemenza
Sua man porgerà.

 

SCENA 3
(Ecco l’ingrato.)
(Che dirà?)
(Io te’l direi.)
(Ah potessi i torti miei or vendicar!)
Ch’io ti conforti? e come? …
(ancor m’insulta l’indegna.)
QUARTETTO
(Quando vendetta avrò?)
Soffrir più non si può.
Peggio è di morte
Sì gran dolore.
Più fiera sorte,
Pena maggiore
Nissun provò!
SCENA 4
(Qual nuovo disastro?)
Ti seguirò!
SCENA 10
(Oh qual contrasto!)
(In petto
quai moti ardenti io sento
Quai moti ardenti io sento
di rabbia e di furor!)
Oh smania! oh furie! oh disperata Elettra! …
Addio amor, addio speme!
Ah, il cor nel seno già m’ardono
l’Eumenidi spietate
Misera a che m’arresto?
Sarò in queste contrade
della gioia e trionfi
spettatrice dolente?
Vedrò Idamante alla rivale in braccio?
e dell’uno e dell’altra
mostrarmi a dito? … Ah no, il germano Oreste
ne’ cupi abissi io vuò
seguir. Ombra infelice!
lo spirto mio accogli, or or compagna
m’avrai là dell’inferno,
a sempiterni guai, al pianto eterno.
ARIA
D’Oreste, d’Aiace
ho in seno i tormenti,
d’Aletto la face
già morte mi dà.
Squarciatemi il core,
ceraste, serpenti,
o un ferro il dolore
in me finirà.