CHERUBINO – Le nozze di Figaro – Mozart

CHERUBINO

LE NOZZE DI FIGARO

Libretto by Lorenzo da Ponte for Wolfgang Amadeus Mozart

 

 

Album price: 6,00

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SCENA 5
Recitativo
Susannetta, sei tu?
Ah cor mio, che accidente!
Il Conte ieri,
perché trovommi sol con Barbarina,
il congedo mi diede.
E se la Contessina,
la mia bella comare,
grazia non m’intercede, io vado via,
io non ti vedo più, Susanna mia!
Ah che troppo rispetto ella m’ispira!
Felice te, che puoi
vederla quando vuoi!
Che la vesti il mattino,
che la sera la spogli, che le metti…
gli spilloni, i merletti…ah se in tuo loco…
Cos’hai lì? Dimmi un poco…
Deh dammelo, sorella;
dammelo, per pietà.
O caro, o bello, o fortunato nastro!
Io non tel renderò che colla vita!
Eh via, sta’ cheta!
In ricompensa poi
questa mia canzonetta io ti vo dare.
Leggila alla padrona,
leggila tu medesma,
leggila a Barbarina, a Marcellina;
leggila ad ogni donna del palazzo.
Aria
Non so più cosa son, cosa faccio,
or di foco, ora sono di ghiaccio,
ogni donna cangiar di colore,
ogni donna mi fa palpitar.
Solo ai nomi d’amor, di diletto,
mi si turba, mi s’altera il petto,
e a parlare mi sforza d’amore
un desio ch’io non posso spiegar.
Parlo d’amor vegliando,
parlo d’amor sognando,
a l’acque, a l’ombre, ai monti,
ai fiori, a l’erbe, ai fonti,
a l’eco, a l’aria, ai venti
che il suon de’ vani accenti
portano via con sé.
E se non ho chi m’oda,
parlo d’amor con me.
SCENA 6
Ah son perduto!
SCENA 7
Ed allora di dietro io mi celai.
Allor piano io mi volsi, e qui m’ascosi.
Feci per non sentir quanto potea.
SCENA 8
Perdono, mio Signor…
È ver, mancai; ma dal mio labbro alfine…
A ubbidirvi, Signor, son già disposto.

 

SCENA 2
Recitativo
Ah non chiamarmi
con nome sì fatale! Ei mi rammenta
che abbandonar degg’io
comare tanto buona…
Ah sì… certo…
Io sono sì tremante…
ma se Madama vuole…
Arietta
Voi che sapete
che cosa è amor,
donne vedete
s’io l’ho nel cor.
Quello ch’io provo,
vi ridirò,
è per me nuovo,
capir nol so.
Sento un affetto
pien di desir,
ch’ora è diletto,
ch’ora è martir.
Gelo e poi sento
l’alma avvampar,
e in un momento
torno a gelar.
Ricerco un bene
fuori di me,
non so chi ‘l tiene,
non so cos’è.
Sospiro e gemo
senza voler,
palpito e tremo
senza saper.
Non trovo pace
notte né dì,
ma pur mi piace
languir così.
Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s’io l’ho nel cor.
Recitativo
Tutto mi disse.
La patente.
L’ebbi or or da Basilio.
Quel sangue… io non so come…
poco pria sdrucciolando…
in un sasso… la pelle io mi graffiai,
e la piaga col nastro io mi fasciai.
Ah più presto m’avria quello guarito!
Allor che un nastro…
legò la chioma, ovver toccò la pelle…
d’oggetto…
Madama scherza, ed io frattanto parto.
Oh me infelice!
Oh Ciel, perché morir non lice!
Forse vicino all’ultimo momento…
questa bocca oseria!
Dopo quel ch’è successo, il suo furore…
Non trovo altro consiglio!
SCENA 4
Ohimè, che scena orribile!
Che gran fatalità!
Le porte son serrate…
Che mai sarà!
Qui perdersi non giova.
M’uccide se mi trova.
Veggiamo un po’ qui fuori…
Dà proprio nel giardino.
Lasciami: pria di nuocerle
nel foco volerei.
Abbraccio te per lei.
Addio: così si fa.

 

SCENA 6
Ah se il Conte mi trova,
misero me; tu sai
che partito ei mi crede per Siviglia.

 

SCENA 10
Io sento gente: entriamo
ove entrò Barbarina.
Oh vedo qui una donna!
M’inganno? A quel cappello
che nell’ombra vegg’io parmi Susanna!
SCENA 11
Pian pianin le andrò più presso,
tempo perso non sarà.
Susannetta… non risponde…
Colla mano il volto asconde…
Or la burlo, in verità.
Smorfiosa, maliziosa,
Io già so perché sei qua.
Non far meco la tiranna.
Dammi un bacio, o non fai niente.
E perché far io non posso
quel che il Conte or or farà?
Oh ve’ che smorfie!
Sai ch’io fui dietro il sofà.
Prendi intanto…
SCENA ULTIMA
Ah tutti contenti
saremo così.
Questo giorno di tormenti,
di capricci e di follia
in contenti e in allegria
solo amor può terminar.
Sposi, amici, al ballo, al gioco,
alle mine date foco,
ed al suon di lieta marcia
andiam tutti a festeggiar!