Monteverdi – Il lamento della Ninfa

IL LAMENTO DELLA NINFA

 

Music: Claudio Monteverdi
Text: Ottavio Rinuccini
Source consulted: Madrigali guerrieri et amorosi, printed score, Venezia, 1638
Consulted copy: Bibliothèque nationale de France, Paris
Image: Leonardo da Vinci, Face of a woman, Galleria degli Uffizi, Florence

 

 

 

Non avea Febo ancora recato al mondo il dì,
ch’una donzella fuora del proprio albergo uscì.
Sul pallidetto volto scorgease il suo dolor,
spesso gli venia sciolto un gran sospir dal cor.
Sì calpestando fiori, errava or qua or là;
i suoi perduti amori così piangendo va.
Amor
(dicea
il ciel mirando, il piè fermo)
Amor, Amor,
Dov e la fé
Ch’el traditor
giurò?
Fa che ritorni il mio
amor com’ei pur fu,
o tu m’ancidi ch’io
non mi tormenti più.
(miserella ah più, no,
tanto gel soffrir non può)
Non vo’ più ch’ei sospiri
se non lontan da me,
che i martiri
più non dirammi affé
(Ah miserella, ah più non so)
Perchè di lui mi struggo
tutt’orgoglioso sta,
che si s’el fuggo
ancor mi pregherà.
Se ciglio ha più sereno
colei ch’el mio non è,
già non rinchiude in seno
amor si bella fè.
Né mai sì dolci baci
Da quella bocca havrai
Né più soavi. Ah taci
Taci, che troppo il sai.
Sì tra sdegnosi pianti
Spargea le voci al ciel.
Così ne’cori amanti
mesce Amor fiamma e gel.