Manrico – Il Trovatore – Verdi

MANRICO

IL TROVATORE
Libretto by Salvatore Cammarano for Giuseppe Verdi

 

 

 

Album price: 8,00

You can buy and download the entire album or individual tracks on Bandcamp or order the audio files at readopera.libretti@gmail.com

 

 

 

SCENA 5
(Ah, più non bramo!)
Ravvisami,
Manrico io son.
Che tardi? Or via, Ie guardie
appella, ed il rivale
al ferro del carnefice
consegna.
Andiam.
Del superbo vana è l’ira.
Ei cadrà da me trafitto.
Il mortal che amor t’inspira,
dall’amor fu reso invitto.
La tua sorte è già compita.
L’ora ormai per te suonò!
Il suo core e la tua vita
il destino a me serbò.

 

SCENA 1
(L’arcana
parola ognor!)
Soli or siamo: deh narra
quella storia funesta.
Ahi, sciagurata!
La vendicasti?
Le fiamme? Oh ciel! Tu forse?
Ah! come?
Che dici? Quale orror!
Non son tuo figlio? E chi son io, chi dunque?
Eppur dicesti…
Potrei negarlo?
Che portai nel dì fatale…
Ma tutte qui, nel petto! Io sol, fra mille
già sbandati, al nemico
volgendo ancor la faccia! Il rio De Luna
su me piombò col suo drappello; io caddi,
però da forte io caddi!
Oh madre! Non saprei dirlo a me stesso!
Mal reggendo all’aspro assalto,
ei già tocco il suolo avea.
Balenava il colpo in alto
che trafiggerlo dovea…
quando arresta un moto arcano,
nel discender, questa mano…
le mie fibre acuto gelo
fa repente abbrividir!
Mentre un grido vien dal cielo,
che mi dice: non ferir!
L’usato messo Ruiz invia!
Forse…
SCENA 2
Inoltra il piè.
Guerresco evento, dimmi, seguìa?
In nostra possa è Castellor; ne dei
tu, per cenno del prence,
vigilar le difese. Ove ti è dato,
affrettati a venir. Giunta la sera
tratta in inganno di tua morte al grido,
nel vicin claustro della croce il velo
cingerà Leonora. Oh giusto cielo!
Veloce scendi la balza,
e d’un cavallo a me provvedi.
Il tempo incalza.
Vola, m’aspetta del colle a’ piedi.
(Perderla? Oh ambascia!
Perder quell’angelo?)
Addio.
Mi lascia.
Un momento può involarmi
il mio ben, la mia speranza!
No, che basti ad arrestarmi
terra e ciel non han possanza.
Ah, mi sgombra, o madre, i passi.
Guai per te s’io qui restassi!
Tu vedresti ai piedi tuoi
spento il figlio dal dolor!
SCENA 4
Né m’ebbe il ciel, né l’orrido
varco infernal sentiero.
Infami sgherri vibrano
colpi mortali, è vero!
Potenza irresistibile
hanno de’ fiumi l’onde!
Ma gli empi un Dio confonde!
Quel Dio soccorse a me.
SCENA 5
Miei prodi guerrieri!
Donna, mi segui.
T’arretra.

 

 

SCENA 5
Alto è il periglio. Vano
dissimularlo fora!
Alla novella aurora
assaliti saremo!
Ma de’ nostri nemici
avrem vittoria. Pari
abbiam al loro ardir, brando e coraggio.
Tu va’, le belliche opre,
nell’assenza mia breve, a te commetto.
Che nulla manchi!
SCENA 6
Il presagio funesto,
deh sperdi, o cara!
Amor, sublime amore,
in tale istante ti favelli al core.
Ah! sì, ben mio, coll’essere
io tuo, tu mia consorte,
avrò più l’alma intrepida,
il braccio avrò più forte.
Ma pur se nella pagina
de’ miei destini è scritto
ch’io resti fra le vittime
dal ferro ostil trafitto,
fra quegli estremi aneliti
a te il pensier verrà,
e solo in ciel precederti
la morte a me parrà
L’onda de’ suoni mistici
pura discende al cor!
Vieni, ci schiude il tempio
gioie di casto amor.
Che?
Oh Dio!
Oh ciel! mie membra oscillano.
Nube mi copre il ciglio!
E il deggio! Sappilo.
Io son…
Suo figlio!
Ah! vili! Il rio spettacolo
quasi il respir m’invola.
Raduna i nostri… Affrettati,
Ruiz, va’… torna… Vola!
Di quella pira l’orrendo foco
tutte le fibre m’arse, avvampò!
Empi, spegnetela, o ch’io fra poco
col sangue vostro la spegnerò!
Era già figlio prima d’amarti,
non può frenarmi il tuo martir!
Madre infelice, corro a salvarti,
o teco almeno corro a morir!

 

 

SCENA 1
(Ah, che la morte ognora
è tarda nel venir
a chi desia morir!
Addio, Leonora!)
Sconto col sangue mio
l’amor che posi in te!
Non ti scordar di me!
Leonora, addio!
SCENA 3
Madre, non dormi?
L’aura fredda è molesta
alle tue membra forse?
Fuggir!
Ah, come?
Cessa!
Alcuno,
ti rassicura, qui non volge.
Oh madre, oh madre!
Se m’ami ancor, se voce
di figlio ha possa d’una madre in core,
ai terrori dell’alma
oblìo cerca nel sonno, e posa e calma.
Riposa, o madre. Iddio conceda
men tristi immagini al tuo sopor.
Riposa, o madre. Io prono e muto
la mente al cielo rivolgerò.
SCENA ULTIMA
Ciel, non m’inganno! Quel fioco lume?
Oh, mia Leonora!
Ah, mi concedi, pietoso nume,
gioia sì grande, anzi ch’io mora?
Come a salvarmi? Fia vero!
E tu non vieni?
Restar!
No.
Io la disprezzo.
Pur… figgi, o donna, in me gli sguardi!
Da chi l’avesti? Ed a qual prezzo?
Parlar non vuoi? Balen tremendo!
Dal mio rivale! Intendo, intendo!
Ha quest’infame l’amor venduto.
Venduto un core che mi giurò!
Ti scosta.
Va’, ti abbomino,
ti maledico!
Un brivido
corse nel petto mio!
Donna, svelami,
narra…
La morte!
Oh, fulmine!
Che festi? Oh cielo!
Insano! Ed io quest’angelo
osava maledir!
Ahi misera!
Madre… oh madre, addio!