MUSETTA – La Bohème – Puccini

MUSETTA

LA BOHÈME
Libretto by Giuseppe Giacosa, Luigi Illica for Giacomo Puccini

 

 

 

 

Vien, Lulù!
Siedi, Lulù!
Non farmi il Barbablù!
(Marcello mi vide…
Non mi guarda, il vile!
Quel Schaunard che ride!
Mi fan tutti una bile!
Se potessi picchiar,
se potessi graffiar!
Ma non ho sottomano
che questo pellican!
Aspetta!)
Ehi! Camerier!
Cameriere! Questo piatto
ha una puzza di rifritto!
(Non si volta.)
(Ah, non si volta!)
(Ora lo batto, lo batto!)
Al cameriere!
Non seccar!
Voglio fare il mio piacere….
… vo’ far quel che mi pare!
Non seccar.
(Che sia geloso
di questa mummia?)
…(Vediam se mi resta
tanto poter su lui da farlo cedere!)
Tu non mi guardi!
Ma il tuo cuore martella!
Quando men vo soletta per la via,
la gente sosta e mira
e la bellezza mia tutta ricerca in me
da capo a pie’…
… ed assaporo allor la bramosia
sottil, che da gli occhi traspira
e dai palesi vezzi intender sa
alle occulte beltà.
Così l’effluvio del desìo tutta m’aggira,
felice mi fa!
E tu che sai, che memori e ti struggi
da me tanto rifuggi?
So ben: le angoscie tue non le vuoi dir,
ma ti senti morir!
(Ah! Marcello smania…
Marcello è vinto!)
Sò ben le angoscie tue
non le vuoi dir.
Ah! ma ti senti morir.
Io voglio fare il mio piacere!
Voglio far quel che mi par,
non seccar! non seccar!
(Or convien liberarsi del vecchio!)
Ahi!
Qual dolore, qual bruciore!
Al pie’!
Sciogli, slaccia, rompi, straccia!
Te ne imploro…
Laggiù c’è un calzolaio.
Corri presto!
Ne vòglio un altro paio.
Ahi! che fitta,
maledetta scarpa stretta!
Or la levo…
Eccola qua.
Corri, va, corri.
Presto, va! va!
Marcello!
Il mio conto date a me.
Bene!
Presto, sommate
quello con questo!
Paga il signor che stava qui con me!
E dove s’è seduto
ritrovi il mio saluto!

 

Ah! Se nel bicchiere sta il piacer,
in giovin bocca sta l’amor!
Che vuoi dir?
Quel signore mi diceva:
Ama il ballo, signorina?
Arrossendo rispondeva:
Ballerei sera e mattina.
Voglio piena libertà!
Ché mi gridi? Ché mi canti?
All’altar non siamo uniti.
Io detesto quegli amanti
che la fanno da mariti…
Fo all’amor con chi mi piace!
Non ti garba? Ebbene, pace,
ma Musetta se ne va.
Musetta se ne va
sì, se ne va! Vi saluto.
Signor, addio,
vi dico con piacer.
Pittore da bottega!
Rospo!

 

C’è Mimì…
C’è Mimì che mi segue e che sta male.
Nel far le scale
più non si resse.
Intesi dire che Mimì, fuggita
dal Viscontino, era in fin di vita.
Dove stia? Cerca, cerca… la veggo
passar per via
trascinandosi a stento.
Mi dice: «Più non reggo…
Muoio! lo sento…
Voglio morir con lui! Forse m’aspetta…
M’accompagni, Musetta?…»
Che ci avete in casa?
Non caffè? Non vino?
A te, vendi, riporta
qualche cordial, manda un dottore!…
Ascolta!
Forse è l’ultima volta
che ha espresso un desiderio, poveretta!
Pel manicotto io vo. Con te verrò.
Dorme?
Io, Musetta.
Sì.
Madonna benedetta,
fate la grazia a questa poveretta
che non debba morire.
Qui ci vuole un riparo
perché la fiamma sventola.
Così.
E che possa guarire.
Madonna santa, io sono
indegna di perdono,
mentre invece Mimì
è un angelo del cielo.
Non credo.
(Non si volta.)
(Ah, non si volta!)
(Ora lo batto, lo batto!)
Al cameriere!
Non seccar!
Voglio fare il mio piacere….
… vo’ far quel che mi pare!
Non seccar.
(Che sia geloso
di questa mummia?)
…(Vediam se mi resta
tanto poter su lui da farlo cedere!)
Tu non mi guardi!
Ma il tuo cuore martella!
Quando men vo soletta per la via,
la gente sosta e mira
e la bellezza mia tutta ricerca in me
da capo a pie’…
… ed assaporo allor la bramosia
sottil, che da gli occhi traspira
e dai palesi vezzi intender sa
alle occulte beltà.
Così l’effluvio del desìo tutta m’aggira,
felice mi fa!
E tu che sai, che memori e ti struggi
da me tanto rifuggi?
So ben: le angoscie tue non le vuoi dir,
ma ti senti morir!
Marcello è vinto!)
Sò ben le angoscie tue
non le vuoi dir.
Ah! ma ti senti morir.
Io voglio fare il mio piacere!
Voglio far quel che mi par,
non seccar! non seccar!
(Or convien liberarsi del vecchio!)
Ahi!
Qual dolore, qual bruciore!
Al pie’!
Sciogli, slaccia, rompi, straccia!
Te ne imploro…
Laggiù c’è un calzolaio.
Corri presto!
Ne vòglio un altro paio.
Ahi! che fitta,
maledetta scarpa stretta!
Or la levo…
Eccola qua.
Corri, va, corri.
Presto, va! va!