Händel – Alcina

ALCINA

Dramma per musica

Music: George Frideric Händel
Libretto: Antonio Fanzaglia (?)
First performance: London, 1735
Consulted source: Printed libretto, London, 1735
Reference copy: Library of Congress, Washington, D.C.
Image: Giovanni Battista Tiepolo, Woman with a Parrot, Ashmolean Museum, Oxford

 

SCENA I
Melisso, Bradamante, Morgana
Recitativo
BRADAMANTE Oh Dei, quivi non scorgo alcun sentiero!
MELISSO Taci. Da quello speco
donna, mi sembra, ad incontrar ne viene.
MORGANA Qual felice ventura,
animosi guerrieri, a noi vi reca?
MELISSO Il mar turbato, il vento
qui ne sospinse.
BRADAMANTE E a chi è ‘l felice suolo?
MORGANA Della possente Alcina, il regno è questo.
MELISSO Oh, noi felici!
BRADAMANTE Intesi
il suo poter, la sua beltà. Ma dinne,
lice a noi d’inchinar l’alta reina?
MORGANA Per te, nobil guerriero, un dolce amore
mi si desta nell’alma. In questo loco
attendetela sì: verrà fra poco.
Aria
MORGANA O s’apre al riso,
o parla, o tace,
ha un non so che
il tuo bel viso,
che troppo piace,
caro, al mio cor.
Al primo sguardo,
che in voi fissai
provar mi fe’,
vezzosi rai,
quanto è col dardo
possente Amor.
SCENA II
Melisso, Bradamante, Alcina
Coro
CORO Questo è il cielo de’ contenti,
questo è il centro del goder.
Qui è l’Eliso de’ viventi,
qui gli’eroi forma il piacer.
Recitativo
BRADAMANTE (Ecco l’infido.)
MELISSO (Taci.) Alta Reina
con Ricciardo guerriero,
Melisso, a’ piedi tuoi, umil s’inchina.
ALCINA Fu vostra sorte, amici,
al mio regno approdar.
MELISSO Diam lodi al cielo.
Ti preghiam che pietosa,
sin che ‘l mar sia placato,
ne permetti a restar.
ALCINA Tanto mi è grato.
E tu, odi Ruggero, anima mia,
mostra lor la mia reggia, e caccie, e fonti.
Veggan dove scoprimmo all’ombra amica,
d’un scambievole amor, fiamma pudica.
Aria
ALCINA Di’, cor mio, quanto t’amai.
Mostra il bosco, il fonte, il rio,
dove tacqui e sospirai,
pria di chiederti mercé.
Dove fisso ne’ miei rai,
sospirando al sospir mio,
mi dicesti con un sguardo:
peno, ed ardo al par di te.
SCENA III
Melisso, Bradamante, Oberto
Recitativo
OBERTO Generosi guerrier, deh, per pietade,
udiste mai del Paladino Astolfo?
MELISSO D’Astolfo?
BRADAMANTE Del cugin?
MELISSO Perché?
OBERTO È mio padre.
Dal naufragio scampati
il genitor ed io
quivi approdammo, e la clemente Alcina,
generosa ne accolse, anzi d’onori
colmò il mio genitor.
MELISSO Che arrivò poi?
BRADAMANTE (Sarà con gli altri in fera.)
OBERTO Più non lo trovo, e l’alma mia dispera.
Aria
OBERTO Chi m’insegna il caro padre?
Chi mi rende il genitor,
per far lieto questo cor?
M’abbandona la speranza;
langue in me bella costanza;
agitato è in me l’amor.
SCENA IV
Melisso, Bradamante, Ruggero
Recitativo
BRADAMANTE Mi ravvisi Rugger? Dimmi.
RUGGERO Il tuo volto,
di Ricciardo rassembra.
BRADAMANTE Io pur son quello,
germano alla tua cara Bradamante.
RUGGERO Mia? No, t’inganni. lo son d’Alcina amante.
MELISSO Signor, tu senza il brando, e senza scudo?
RUGGERO Servo ad amor, che va senz’arme e nudo.
MELISSO Della tua prima fama,
nulla curi?
BRADAMANTE E la fede,
che, alla germana mia, di sposo desti?
RUGGERO (E Alcina mia non vien?)
Siete molesti.
Aria
RUGGERO Di te mi rido,
semplice stolto.
Sieguo Cupido,
amo un bel volto,
né so mancare
di fedeltà.
Il caro bene
che m’innamora
a me non viene?
Non torna ancora?
Dov’è? Che fa?
SCENA V
Oronte, Bradamante
Recitativo
ORONTE Qua, dunque ne veniste,
d’una donna incostante
a involarmi l’amor? Grave è l’offesa.
Decida il brando sol, la ria contesa.
BRADAMANTE Qual ingiuria? Qual’onta,
ricevesti da noi?
ORONTE La spada il dica.
SCENA VI
Bradamante, Morgana
Recitativo
MORGANA Io son tua difesa.
Io, tua nemica
BRADAMANTE Volgiamo altrove il piè.
MORGANA Caro, nol voglio;
che di Oronte punir saprò l’orgoglio.
Aria
BRADAMANTE È gelosia.
Forza è d’amore,
che il sen t’affanna
che senti al core.
Ma quest’è ancora la pena mia,
ma pur tiranna la provo in sen.
Per un bel volto, che ne vien tolto,
tu mesto gemi.
Noi ci sdegnamo
e tutti amiamo, senza mercé.
SCENA VII
Morgana, Oronte
Recitativo
ORONTE Io dunque…
MORGANA Audace Oronte, in te ritorna,
e riconosci omai,
qual mi son, chi tu sei. Voglio e non voglio
seguir quel che mi piace.
Puoi tu forse vietarmi? Oronte audace!
ORONTE La fé del giuramento?
MORGANA La portò seco via rapido il vento.
ORONTE Ma, cara, la mia doglia?
MORGANA Amar e disamar questa è mia voglia.
Men vado, Oronte, addio.
ORONTE T’arresta, odi, crudele idolo mio.
SCENA VIII
Ruggero, Oronte
Recitativo
RUGGERO La cerco in vano, e la crudel non torna.
ORONTE (Nuovo inganno si trovi.
Un geloso amator all’altro giovi.)
Senti, Ruggero, senti:
e credi a’ sguardi, alla mentita frode
d’Alcina tua?
RUGGERO Così favella Oronte?
ORONTE Così. Tu sol non sai,
che chiudon queste selve
mille amanti infelici
conversi in onda, in fredde rupi, e belve?
RUGGERO Io so ben di quai lacci
per me la strinse amore.
ORONTE Il laccio è sciolto.
RUGGERO Me sol ama e desia.
ORONTE Va’, che sei stolto,
Ricciardo è l’Idol suo.
RUGGERO Già di lui s’invaghì?
ORONTE Lui solo adora;
e per lui cangeratti in belva ancora.
Aria
ORONTE Semplicetto, a donna credi?
Se la vedi che ti mira,
che sospira; pensa e di’:
ingannar potrebbe ancor.
Quei sospiri lusinghieri,
quegli sguardi a volger tardi,
menzogneri san così,
senza amar, mostrare amor.
SCENA IX
Ruggero, Alcina
Recitativo
RUGGERO Ah, infedele, infedel! Questo è l’amore?
ALCINA Mio tesoro, mio ben, anima mia,
chiami Alcina infedele?
RUGGERO Sì, che lo sei, crudele.
Va’, Ricciardo t’attende. Egli a’ tuoi prieghi
qui volse il piè; quivi per te dimora.
ALCINA Tu geloso m’offendi, e piaci ancora.
SCENA X
Bradamante, Alcina, Ruggero
Recitativo
BRADAMANTE Regina il tuo soggiorno
quanto di raro ha il mondo ha in se raccolto;
ma il portento maggior è il tuo bel volto.
ALCINA Bello è sol per Ruggero.
BRADAMANTE Egli lo merta.
RUGGERO Eh! torna al patrio nido,
torna, Ricciardo, a trattar l’arme.
BRADAMANTE Infido.
ALCINA Lascia prima che sia l’onda placata.
BRADAMANTE È pietade.
ALCINA È dovere.
RUGGERO È amore, ingrata.
ALCINA Alla costanza mia, così favella
il tuo core crudele?
E pur ti son fedel, e pur son quella.
Aria
ALCINA Sì, son quella, non più bella,
non più cara agli occhi tuoi;
ma se amar tu non mi vuoi,
infedel, deh! non mi odiar.
Chiedi al guardo, alla favella
se son quella, dillo, ingrato,
al tuo core mentitore,
che mi vuole rinfacciar.
SCENA XI
Bradamante, Ruggero
Recitativo
BRADAMANTE Se nemico mi fossi,
potresti peggio far?
RUGGERO Rival mi sei,
t’odio, Ricciardo.
BRADAMANTE Odii il german diletto
della tua Bradamante?
RUGGERO E perciò t’odio ancor.
BRADAMANTE Perfido amante;
tu così mi dispregi?
RUGGERO Forse d’amor vaneggi?
BRADAMANTE Indegno amante!
RUGGERO Che favelli? Ed a chi?
BRADAMANTE Mirami, altero.
Bradamante così parla a Ruggero.
SCENA XII
Melisso, Bradamante, Ruggero
Recitativo
RUGGERO Bradamante, favella?
Bradamante in tali arme?
Reina, sei tradita.
MELISSO Eh! Non è quella.
BRADAMANTE Sì, va’ della tua maga a espormi all’ira.
MELISSO Rugger, non l’ascoltar.
RUGGERO So che delira.
Aria
RUGGERO La bocca vaga,
quell’occhio nero,
lo so, t’impiaga
ma è fida ancora.
Chi t’innamora
per te non è.
Va’, che sei stolto,
cangia pensiero.
Piace quel volto,
ma datti pace,
non è per te.
SCENA XIII
Melisso, Bradamante
Recitativo
MELISSO A quai strani perigli
n’espone il tuo parlare.
BRADAMANTE Nell’altrui mal, facile è il dar consigli.
SCENA XIV
Morgana, Bradamante
Recitativo
MORGANA Fuggi, cor mio, ti affretta.
Al geloso Ruggero
concesse al fin l’innamorata maga
in belva di cangiarti.
BRADAMANTE Va’, lo ritrova, e dilli
che Alcina non desio,
che amarla non saprei,
ch’ardo per altro volto.
MORGANA Io corro; è ‘I mio.
BRADAMANTE Dia l’inganno ristoro al mio gran duolo.
SCENA XV
Alcina
Recitativo
ALCINA Tiranna gelosia
dell’amato Rugger tormenta il core.
E pur solo per lui mi strugge amore.
Aria
ALCINA Tornami a vagheggiar,
te solo vuol amar
quest’anima fedel,
caro mio bene.
Già ti donai ‘l mio cor,
fido sarà il mio amor.
Mai ti sarò crudel,
cara mia speme.
SCENA I
Ruggero, Melisso
Recitativo
RUGGERO Col celarvi a chi v’ama, un momento,
care luci, crudeli voi siete.
MELISSO Taci, taci, codardo.
Rimira il mio sembiante,
ed arrossisci in rivedere Atlante.
RUGGERO Oh, de’ primi anni miei
fedele educator…
MELISSO Menti.
RUGGERO T’abbraccio.
MELISSO Vanne lunge; io ti scaccio.
Molle, infame Ruggero,
così tu corrispondi
a tanti miei per te sofferti affanni?
RUGGERO Amor… dovere…
MELISSO E poi?
RUGGERO Cortesia… di… gentil…
MELISSO Segui.
RUGGERO Pietate…
MELISSO Ti arresti, e ti confondi?
D’amor vile guerriero,
è questo della gloria il bel sentiero?
RUGGERO Un fato…
MELISSO Questa, in dito ora ti poni
verace gemma, e se più a me non credi,
mira, Ruggero, e la tua infamia vedi.
RUGGERO Qual portento mi richiama
la mia mente a rischiarar?
Atlante, dove sei?
MELISSO Io quel sembiante
presi per liberarti.
RUGGERO Ah, Bradamante!
MELISSO A te appunto mi manda…
RUGGERO Or va’ ad Alcina.
Dille pur, che Ruggero più non l’ama,
che ‘l mio core ha tradito, e la mia fama.
MELISSO Il tuo sdegno fia caro a Bradamante.
RUGGERO Di’ a questa, che l’adoro…
Che bramo… e che far deggio?
MELISSO Ora rivesti
tutte pria l’arme usate;
ma taci con Alcina,
e fingi il primo amor, il primo volto.
Mostra desio di caccia,
così, fuga e salute a te procaccia.
Aria
MELISSO Pensa a chi geme
d’amor piagata,
e sempre teme,
abbandonata,
crudel, da te.
Torna ad amarla,
e la consola,
né mesta e sola
così lasciarla
senza mercé.
SCENA II
Bradamante, Ruggero
Recitativo
BRADAMANTE Qual’odio ingiusto contro me?
RUGGERO Perdona.
Vinse la mia ragion, forza d’incanto.
Fin’ora vaneggiai; ecco, a me torno.
Rompo l’indegno laccio,
e se rival mi sei,
il tuo crudel destin piango, e t’abbraccio.
BRADAMANTE Ed è ver, mi rammembri?
RUGGERO Sì. Ah, fosse teco ancora,
l’adorata mia sposa, tua sorella.
BRADAMANTE Rugger, non mi conosci? E pur son quella.
RUGGERO Numi! È ver? Bradamante!
Ma, Bradamante? E come? Un nuovo incanto,
sì, che d’Alcina è questo.
Non l’avria, no, taciuto
chi m’offerse il bel dono.
Va’, insidiosa maga!
Della mia donna amata
tu mentir vuoi la forma, e la favella.
BRADAMANTE Crudel, tu mi disacci, e pur son quella.
Aria
BRADAMANTE Vorrei vendicarmi
del perfido cor,
amor, dammi l’armi,
appresta il furor.
Sei barbaro, ingrato,
ver chi per te langue.
Ma prendi, spietato,
se vuoi, anche il mio sangue.
SCENA III
Ruggero
Recitativo
RUGGERO Chi scopre al mio pensiero,
se tradito pur son, o s’odo il vero?
Aria
RUGGERO Mi lusinga il dolce affetto
con l’aspetto del mio bene.
Pur, chi sa? Temer conviene,
che m’inganni amando ancor.
Ma se quella fosse mai
che adorai, e l’abbandono,
infedele, ingrato io sono,
son crudele e traditor.
SCENA IV
Alcina, Morgana
Recitativo
ALCINA S’acquieti il rio sospetto,
che tormenta il mio ben. Vesta Ricciardo
ferina spoglia. Oh voi,
temute Larve, al noto imper scendete.
A te, Figlia del Sole,
porto i miei prieghi usati.
MORGANA Ancor per poco
sospendi il suon di magiche parole.
ALCINA Importuna, mi arresti?
SCENA V
Alcina, Morgana, Ruggero
Recitativo
MORGANA E la tua pace,
con tanta crudeltà, comprar si dee?
ALCINA Caro, ti vo’ appagar.
RUGGERO Ciò basta, Alcina,
più non chiede il mio amor. Veggo a tai segni
che Ricciardo non ami. Or pago sono,
e se mi fu rivale, io gli perdono.
Aria
MORGANA Ama, sospira,
ma non t’offende;
d’amor s’accende,
ma non per te.
Pena, ma chiede
da me conforto,
pace da me.
SCENA VI
Alcina, Ruggero
Recitativo
ALCINA Non scorgo nel tuo viso
il contento di pria. Di’, che ti offende?
RUGGERO Una oziosa virtute or mi riprende.
ALCINA Pensa a goder…
RUGGERO Concedimi, o Reina,
almen che nel mio usbergo
faccia guerra alle fiere,
per ravvivar lo spirto mio languente.
ALCINA Al tuo voler s’unì sempre mia mente.
Vanne, ma sia per poco,
ma pensa al mio martiro.
Temo. Partir ti lascio, e ne sospiro.
Aria
RUGGERO Mio bel tesoro,
fedel son io,
(ma non a te)
al ben che adoro,
all’Idol mio
prometto fé.
Il caro amante
non siegue il piede,
e fido resta,
(ma non a te)
con chi gli chiede
costante e mesta
pace, e mercé.
SCENA VII
Alcina, Oberto
Recitativo
OBERTO Reina, io cerco in vano
l’amato genitore!
ALCINA Spera, Oberto, e sta lieto.
OBERTO Oh Dei, non posso.
ALCINA Il riso, il brio, la gioia,
qui t’invita a goder.
OBERTO Tutto m’annoia.
ALCINA Dispon de’ miei tesori.
OBERTO Io non li curo.
ALCINA Al mio materno amore
così mal corrispondi?
OBERTO Sempre grato
ti sarò, se m’insegni il genitore.
ALCINA (Mi fa pietade; or si lusinghi). Ascolta,
vedrai in breve tuo padre, io tel prometto.
OBERTO Comincia a respirar l’anima in petto.
Aria
OBERTO Tra speme e timore
mi palpita il core,
né so ben ancora,
s’è gioia o dolor.
Spuntar la mia stella
già parmi più bella;
mi mostra l’aurora
del giorno il splendor.
SCENA VIII
Alcina, Oronte
Recitativo
ORONTE Reina, sei tradita.
Con segreti consigli
degli ospiti malvagi,
a fuggir s’apparecchia il tuo Ruggero.
ALCINA Numi, che intendo, Oronte! E questo è vero?
ORONTE Purtroppo: ed…
ALCINA Ora intendo,
perché l’arme vestì; crudel, spergiuro!
Di lui, di lor, farne vendetta io giuro.
Aria
ALCINA Ah, mio cor, schernito sei!
Stelle! Dei! Nume d’amore!
Traditore! T’amo tanto,
puoi lasciarmi sola in pianto?
Oh Dei! Perché?
Ma che fa gemendo Alcina!
Son Reina, è tempo ancora.
Resti o mora. Peni sempre,
o torni a me.
SCENA IX
Oronte, Morgana
Recitativo
ORONTE Or che dici, Morgana?
Il tuo novello amante
con perfidia ed inganno,
ti abbandona. Lo sai?
MORGANA Nol credo, Oronte.
La gelosia ti sprona,
ma più gli affetti miei per te non sono.
Libera son, né chieggo a te perdono.
SCENA X
Oronte
Recitativo
ORONTE All’offesa, il disprezzo
giunge l’ingrata? Su, coraggio Oronte,
scaccia costei dall’alma; e se mai torna
pentita a riamarti,
deludi l’arti sue con l’istess’arti.
Aria
ORONTE È un folle, è un vile affetto,
non è la sua beltà,
che trionfar la fa
superba del mio cor.
Vieni sul labbro e al ciglio,
sdegno, che nutro in petto,
figlio d’offeso amor.
SCENA XI
Oberto, Bradamante
Recitativo
OBERTO Ed è ver? Che mi narri?
BRADAMANTE Amato Oberto,
del mio cugino Astolfo,
tuo caro genitor, presto il sembiante
vedrai; e l’empia maga,
che in lion lo cangiò, errar confusa.
Guarda cauto il secreto.
OBERTO Non temer…
BRADAMANTE Tienti pronto; or va’, sta lieto.
SCENA XII
Ruggero, Bradamante, Morgana
Recitativo
RUGGERO Eccomi a’ piedi tuoi,
generosa donzella,
doppio error mi fa reo.
BRADAMANTE Sorgi, Ruggero.
Serbiamo a miglior uso
tu le discolpe, io le querele. Andiamo.
Temo sempre dovunque il guardo volga,
vedere Alcina ria che mi ti tolga.
RUGGERO Bradamante, cor mio!
BRADAMANTE Ruggero amato,
fuggiam l’infame loco.
MORGANA Mentitrice, che vuoi?
Che pensi, ingrato?
Alcina vi darà giusta mercede.
Ospite ingannatrice!
Uom senza fede!
Aria
RUGGERO Verdi prati, selve amene,
perderete la beltà.
Vaghi fior, correnti rivi,
la vaghezza, la bellezza,
presto in voi si cangerà.
E cangiato il vago oggetto
all’orror del primo aspetto
tutto in voi ritornerà.
SCENA XIII
Alcina
Recitativo
ALCINA Ah, Ruggero crudel, tu non mi amasti!
Ah, che fingesti ancor, e m’ingannasti!
E pur ti adora ancor fido mio core.
Ah, Ruggero crudel, sei traditore!
Del pallido Acheronte
spiriti abitatori, e della notte
ministre di vendetta,
cieche figlie crudeli, a me venite!
Secondate i miei voti,
perché Ruggero amato
non fugga da me ingrato.
Ma, ohimè, misera! E quale
insolita tardanza? Eh, non mi udite?
Vi cerco, e vi ascondete?
Vi comando, e tacete?
Evvi inganno? Evvi frode?
La mia verga fatal non ha possanza?
Vinta, delusa Alcina, e che ti avanza?
Aria
ALCINA Ombre pallide,
lo so, mi udite.
D’intorno errate,
e vi celate
sorde da me.
Perché? Perché?
Fugge il mio bene.
Voi lo fermate,
deh, per pietate,
se in questa verga,
ch’ora disprezzo
e voglio frangere,
forza non è.
SCENA I
Oronte, Morgana
Recitativo
ORONTE Voglio amare e disamar,
così mi piace.
MORGANA Vendicarti tu vuoi
di un innocente inganno, e pur t’adoro,
Oronte, anima mia.
ORONTE Va’, tuo non sono.
MORGANA Se t’offesi, mio ben, chiedo perdono.
Aria
MORGANA Credete al mio dolore,
luci tiranne e care.
Per voi languo d’amore,
bramo da voi pietà.
Se pianger mi vedete,
se mio tesor vi chiamo,
e dite che non v’amo,
è troppa crudeltà.
Recitativo
ORONTE M’inganna, me n’avveggo,
e pur, ancor l’adoro.
Se ben mi fu crudel, è ‘l mio tesoro.
Aria
ORONTE Un momento di contento
dolce rende a un fido amante
tutto il pianto che versò.
Suole amore dal dolore
tirar balsamo alle pene,
a sanar, chi pria piagò.
SCENA II
Ruggero, Alcina
Recitativo
RUGGERO (Molestissimo incontro!)
ALCINA Ahimè! Ruggero, è ver che m’abbandoni?
RUGGERO M’invita la virtute,
che langue nell’amore.
ALCINA E non pensi, mio caro, al mio dolore?
RUGGERO Il passato suo inganno
rimira con orrore un’alma grande.
ALCINA Ah, che sei mentitore!
Fuggi da me per darti a un’altra amante.
RUGGERO Quella è mia sposa.
ALCINA Oh, Dei!
E scordar tu mi puoi, mia cara speme?
RUGGERO Dover, amor, virtù pugnano assieme.
ALCINA Per questi sospir miei.
RUGGERO Li spargi al vento.
ALCINA Ti fui sempre fedel.
RUGGERO Scorda il passato.
ALCINA Ti adoro ancor.
RUGGERO Non è più tempo.
ALCINA Ingrato!
RUGGERO Mi richiama la gloria.
ALCINA È un van pretesto.
RUGGERO Mi stimola l’onore.
ALCINA Va’, m’oltraggiasti assai. Va’, traditore.
Aria
ALCINA Ma quando tornerai,
di lacci avvinto il piè,
attendi pur da me
rigore, e crudeltà.
E pur, perché t’amai,
ho ancor di te pietà.
Ancor placar mi puoi,
mio ben, cor mio, non vuoi?
Mi lascia, infido, e va’!
SCENA III
Melisso, Ruggero, Bradamante
Recitativo
MELISSO Tutta d’armate squadre
l’isola è cinta, e d’incantati mostri.
RUGGERO Mi farò via col braccio.
BRADAMANTE Io con la spada.
MELISSO Non basta umana forza.
Prendi il gorgoneo scudo,
prendi il destriero alato, e a me lo presta.
RUGGERO Partir da te, mio ben, alma funesta.
Aria
RUGGERO Sta nell’ircana pietrosa tana
tigre sdegnosa, e incerta pende,
se parte, o attende il cacciator.
Dal teso strale guardar si vuole,
ma poi la prole lascia in periglio.
Freme e l’assale desio di sangue,
pietà del figlio; poi vince amor.
SCENA IV
Melisso, Bradamante
Recitativo
MELISSO Vanne tu seco ancora.
Dove fa seno il mare,
ed è la nave ascosa, ambo vi attendo.
BRADAMANTE Non partirò, se pria,
sciolto ogni infame incanto,
a chi privo ne sta, vita non rendo.
Aria
BRADAMANTE All’alma fedel
l’amore placato,
il fato ed il ciel,
promette pietà.
In mezzo ai martiri
la gioia ravviso,
e dopo i sospiri
il riso verrà.
SCENA V
Oronte, Alcina
Recitativo
ORONTE Niuna forza lo arresta.
Vinse Ruggero.
ALCINA Ahimè! Perfide stelle!
Ma i miei guerrier?
ORONTE Giaccion distesi al suolo.
ALCINA E i mostri miei?
ORONTE Son vinti.
ALCINA E quell’ingrato,
dunque fuggì?
ORONTE No, l’isola minaccia.
Rende amore a costei giusta mercede
di tanti, ch’oltraggiò, miseri amanti.
Val questa pena sua tutti i lor pianti.
Aria
ALCINA Mi restano le lagrime
Direi dell’alma i voti;
ma i Dei resi ho implacabili,
e non m’ascolta il ciel.
Potessi in onda limpida
sottrarmi al sole, al dì,
potessi in sasso volgermi
che finirei così
la pena mia crudel.
SCENA VI
Oberto, Alcina, Coro
Coro
CORO Sin per le vie del sole
una gloriosa prole
il volo sa innalzar.
Recitativo
OBERTO Già è vicino il momento
di cangiar il mio duol tutto in contento;
E parmi già, con amoroso core,
di stringer al mio seno il genitore.
ALCINA Come lo sai?
OBERTO Perché il destino… i pianti…
Il dover…
ALCINA Ti confondi?
OBERTO Alta Regina,
io ben lo so; me lo promise Alcina.
ALCINA (Ah, che ancora costui pensa a miei danni.)
Ingrato! Or proverai gli estremi affanni.
Prendi, Oberto, il mio dardo, e ti difendi
da quella fiera.
OBERTO Eh! mi si mostra amica.
ALCINA Non ti fidar; la uccidi.
OBERTO Ah, non ho core.
ALCINA Ubbidisci il comando.
OBERTO (Ah, ch’io ben riconosco il genitore.)
ALCINA Rendimi il dardo; io ferirolla appieno.
Aria
OBERTO Barbara; io ben lo so,
è quello il genitor,
che l’empio tuo furor
cangiato ha in fera.
Ma presto ti vedrò
errar per la foresta,
vinta, confusa e mesta,
e non più altera
SCENA VII
Bradamante, Ruggero, Alcina
Recitativo
BRADAMANTE Le lusinghe, gl’inganni,
non udir più, mio caro sposo amato.
ALCINA
Che inganni? Anzi, ho pietà. Piango il suo fato.
RUGGERO Non l’ascoltar.
BRADAMANTE Detesto
le sue offerte, e gli auguri.
ALCINA Per questa cara destra.
RUGGERO Ormai mi lascia.
ALCINA Bradamante, a’ tuoi piedi.
BRADAMANTE A me t’invola.
ALCINA A morir tu ten vai.
RUGGERO Cura è del cielo.
ALCINA Tu, vedova dolente,
lo piangerai.
RUGGERO Non l’ascoltar, che mente.
Terzetto
ALCINA Non è amor, né gelosia.
È pietà.
BRADAMANTE Che ascose frodi!
ALCINA È desio, che lieta godi.
RUGGERO Che fallaci infidi accenti!
ALCINA Non t’offendo.
RUGGERO Indegna, taci!
ALCINA Non t’inganno!
BRADAMANTE Iniqua, menti!
ALCINA Cruda donna, rio tiranno!
Non vogl’io da voi mercé.
RUGGERO, BRADAMANTE Non sperar da noi mercé.
BRADAMANTE Caro sposo!
RUGGERO Anima mia!
ALCINA Solo affanni, e solo pene
premio fian di vostra fé.
RUGGERO, BRADAMANTE Solo gioie, e solo bene
premio fian di nostra fé.
SCENA VIII
Ruggero, Oronte
Recitativo
RUGGERO Prendi, e vivi. Ruggero
vuol la tua libertà, non il tuo sangue.
ORONTE Signor, m’è grato il dono.
RUGGERO Or l’urna infame
si spezzi.
ORONTE Eroico oprar.
RUGGERO Va’, se paventi;
Io basto solo.
SCENA IX
Ruggero, Alcina, Bradamante
Recitativo
ALCINA Ah, mio Ruggero, che tenti?
RUGGERO Voglio la libertade
degl’infelici, che qui chiudi.
ALCINA Ed io lo farò.
BRADAMANTE Non fidarti.
Lascia che faccia il colpo il braccio mio.
SCENA ULTIMA
Ruggero, Alcina, Oberto, Bradamante, Morgana
Recitativo
ALCINA Misera, ah no!
MORGANA Per quella
vita, che ti serbai, lascia…
MELISSO A che tardi?
Struggi l’infame nido,
rendi altrui la salute.
RUGGERO Sì.
ORONTE Sì.
BRADAMANTE, OBERTO, MELISSO Spezza, Ruggero.
ALCINA, MORGANA Oh, noi perdute!
CORO Dopo tante amare pene,
già proviam conforto all’alma.
Ogni mal si cangia in bene,
ed al fin trionfa amor.
Fortunato è questo giorno,
che ne reca bella calma,
dell’inganno e insidie a scorno
già festeggia il nostro cor.